A Rovereto le pulizie "sociali"

Saranno le cooperative sociali ad occuparsi della pulizia delle sale pubbliche, dalle circoscrizioni ai centri civici. Lo ha deciso il Comune per venire incontro, senza «scadere» nell’elemosina e nell’assistenzialismo puro, alle esigenze delle persone disagiate che difficilmente trovano un impiego. Ecco dunque l’idea di un appalto, in termini pratici una manifestazione d’interesse, rivolto esclusivamente a chi opera nel sociale.

Si tratta di un contratto triennale da 180 mila euro che si basa su requisiti particolari come il ridotto impatto ambientale. Perché questa è prestazione eco-sociale con l’obbligo di usare prodotti poco inquinanti e provvedere alla raccolta differenziata dei rifiuti raccattati durante le pulizie. Le cartacce, per capirci, andranno gettate nell’apposito cassonetto giallo, la plastica e gli altri imballaggi nel sacco azzurro mentre i resti di merendine o comunque di sostanze organiche finiranno necessariamente nell’umido pena la «multa» se non addirittura la rescissione del contratto e dunque l’annullamento dell’appalto.

Il Comune, tra l’altro, detta pure le regole di «ingaggio»: nelle sale la cooperativa dovrà provvedere due volte alla settimana alle pulizie generali con acqua e detergenti dei pavimenti amici della Nataura e pure a spolverare i mobili. E sempre due volte dovrà occuparsi di lindare i servizi igienici, fornire la carta igienica, le salviette e il sapone. Per lavare dovrà utilizzare prodotti «Ecolabel».

Gli altri impegni inderogabili sono lustrare i corrimano delle scale una volta a settimana, pulire vetri e serramenti ogni quadrimestre e stendere la cera. Chi si aggiudicherà la commessa, poi, dovrà occuparsi di giardini e piazzali spazzandoli tutti i mesi e raccogliendo cartacce, foglie ed altri rifiuti. E penserà pure alla regolazione del termostato che, in sale non utilizzate, dovrà essere ad una temperatura di 15 gradi.

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