In stazione spazio per socializzare e inventare

Solo il nome, «La Foresta», evoca immaginari lontani. Ma è il luogo in cui s’insedierà il nuovo progetto di accademia di comunità a fare la differenza. Da sempre crocevia di incontri, attese e sogni, la stazione dei treni di piazzale Orsi, ed in particolare l’ala nord, sta per essere popolata di nuovi frequentatori e riempita con idee e proposte culturali. Ad animarla sarà la «Foresta», una rete aperta che attualmente comprende associazioni, gruppi informali, singoli cittadini attivi e l’amministrazione comunale.
Assieme alla società delle Ferrovie e all’assessorato delle politiche sociali del Comune, che già si era interessato a quell’ala della stazione, è partito un proficuo quanto inclusivo dialogo, che ha portato alla stesura di un documento d’intenti con cui si tracciavano le linee guida su come ripensare quello spazio. L’idea di fondo era la stessa: creare un luogo aperto e vocato alla sperimentazione, dove poter interagire e co-progettare, definire cioè assieme il futuro di quello che l’antropologo Duccio Canestrini, uno degli aderenti alla «Foresta», definisce «un purgatorio di anime in attesa». Quello che non vuole diventare, però, è il classico «Help Center», incentrato sull’assistenzialismo.
I 150 metri quadrati dell’ala nord verranno così suddivisi in quattro aree tematiche, dove l’ingresso sarà solo il primo punto dove viaggiatori e pendolari potranno socializzare. Ci sarà poi un’aula dedicata alle attività culturali, con tanto di biblioteca e postazioni dove gli studenti potranno fare i compiti o leggere in attesa dell’arrivo del treno. Un’altra area sarà dedicata agli eventi: proiezioni, concerti e rassegne. E una quarta accoglierà i laboratori «del fare», corsi di ceramica, bricolage e riparazioni. All’esterno un ruolo chiave lo avrà il giardinetto: circa 100 metri quadrati dove Comun’Orto ha in mente di realizzare un orticello e delle attività di educazione ambientale. Tra le altre associazioni che hanno aderito all’accademia di comunità «La Foresta» (hwww.laforesta.net) ci sono Brave New Alps, Centrifuga, Cultura Binaria, Italia-Nicaragua, Multiverso, Nuovo Cineforum, Offset, Riciclo Creativo, oltre al Comune, vari artisti e singoli cittadini. Un progetto sperimentale, che in altre parti d’Italia e d’Europa chiamano già «Modello Rovereto», che sta suscitando l’attenzione di molte realtà d’oltre confine.

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