Rovereto: bigliettaio derubato sulla corriera per Riva del Garda

«Ticket to Riva D.G.». La scritta, a pennarello verde su un foglio A4 attaccato col nastro adesivo sui finestrini di un minibus fermo fuori dalla stazione dei treni, si può facilmente non vedere. Soprattutto se è indirizzata a turisti stranieri che hanno avuto l’idea di raggiungere il Garda con il trasporto pubblico. Ma questo è lo stato dell’arte: per il viaggiatore che arriva in treno nella città della Quercia diretto a Riva, Torbole o Arco (tre località che l’anno scorso hanno ospitato oltre 3,5 milioni di turisti) è in servizio la «pseudo-biglietteria» allestita in un bus parcheggiato sotto il sole vicino alla pensilina degli autobus extraurbani.
 
All’interno, un bigliettaio (in realtà un autista di Trentino Trasporti) in servizio dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 che deve provare a convincere la gente a comperare il biglietto da lui. «Una condizione di lavoro inaccettabile per il gran caldo, ed umiliante - tuona Nicola Petrolli, della Uiltrasporti -. So di diversi colleghi che si sono sentiti chiedere dai viaggiatori se era una truffa. Ma del resto quando mai si è visto in un distretto turistico autisti di corriere andare in giro fuori dalle stazioni con palmari e stampanti chiedendo alla gente in attesa se vogliono comprare un biglietto? Un turista tedesco o austriaco all’uscita dalla stazione dei treni si aspetta indicazioni chiare ed un servizio efficiente. Chiaro che c’è chi si insospettisce».
 
Da quando è stata istituita, la «biglietteria» su ruote è stata pesantemente contestata dalla Uiltrasporti. Proteste che sono destinate ad aumentare, dato che il nuovo ordine di servizio comporta, secondo i sindacati, anche un rischio personale per gli incaricati. «Un collega è stato derubato del borsello dove teneva i soldi dei biglietti ed il fondo cassa. Oltre 450 euro. Nell’arco di tempo in cui ha appoggiato il borsello sulla pensilina di attesa per fare un biglietto qualcuno lo ha trafugato. Ma del resto se in una mano devi tenere il palmare e nell’altra la stampante, il borsello con la cassa non puoi tenerlo appeso al collo». 
 
Le richieste dei sindacati all’azienda sono le stesse di due settimane fa: ««Abbiamo chiesto un piccolo ufficio con l’aria condizionata per vendere i biglietti e anziché rimediare anche solo uno sgabuzzino dentro la stazione dei treni è stato inventato questo ufficio su ruote dove con il caldo non si respira. Perché non fare il biglietto allo sportello Fs? O perché non aprire un ufficetto proprio dentro la stazione?».
 
Al momento l’azienda non ha provveduto a modificare la contestata organizzazione del lavoro, adottata «in via temporanea» per rispondere alle richieste congiunte di Comune e Provincia di intensificare il trasporto tra Rovereto e l’Alto Garda proprio in chiave turistica. «L’autista-bigliettaio del pullman per Riva - spiegava all’Adige il direttore generale Mauro Allocca - non ce la fa a svolgere il servizio perché c’è tanta gente e deve pure caricare i bagagli. Non a caso gli autobus extraurbani partono in ritardo. Per sgravarlo dell’onere di provvedere anche all’emissione dei tagliandi di viaggio abbiamo deciso di predisporre un turno di autista-bigliettaio alla stazione dei treni per agevolare la partenza delle corriere e rispettare in questo modo l’orario. Purtroppo non c’è un punto di appoggio ma questo è un turno provvisorio per l’estate, fino a subito dopo Ferragosto».
 
«Non è dignitoso né sicuro per gli autisti - ribadisce Petrolli - ma soprattutto è anche un danno di immagine per il territorio. Trentino Trasporti ha aumentato le corse tra il lago e Rovereto, dando a turisti e residenti un servizio splendido: corse ogni mezz’ora. Un turista straniero sul Garda può davvero fare con comodità una gita in Vallagarina affidandosi ai mezzi pubblici. Ma poi si rovina tutto con una organizzazione vergognosa. Con i cartelli scritti a mano dentro minibus roventi sotto il sole “riadattati” a biglietterie».

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