Rovereto: automobilisti più prudenti, ma il giorno nero è il giovedì

Gli automobilisti roveretani hanno imparato a guidare? Più probabilmente hanno deciso di stare più attenti quando si mettono al volante. Tant’è che in dieci anni il numero di incidenti lungo le strade comunali si è più che dimezzato. I dati raccolti dalla polizia locale, dunque, sono incoraggianti e fotografano una situazione di «sinistrosità» urbana in deciso calo e dunque ben augurante. Anche se le cause di scontri rimangono ancora le medesime: mancata precedenza e distanza di sicurezza non rispettata.
 
L’aspetto più curioso, però, è il giorno della settimana più infausto per sedersi al volante: il giovedì dove si concentra il 26,82% dei sinistri contro, per esempio, il 7,26% della domenica.
Insomma, l’adagio latino «in media stat virtus» non si sposa certo con la viabilità lagarina. Tanto più che il numero di involontari «crash test» continua a crescere proprio partendo dalla domenica e salendo il lunedì al 12,29%, il martedì 13,41%, il mercoledì 15,08%. Dopo il picco del giovedì (che registra, come detto, oltre un quarto degli schianti settimanali), si torna drasticamente a scendere: 14,53% il venerdì, 10,61% il sabato e, appunto, 7,26% la domenica.
Ma quali sono le cause maggiori? I vigili urbani hanno stilato una particolare classifica e sul podio, manco a dirlo, ci sono lo scontro frontale-laterale (nel 24,58% dei casi), lo scontro solo laterale (18,44%) e il tamponamento (17,88%). Insomma, quando si guida non si rispetta la precedenza e si sta troppo attaccati al veicolo che ci precede.
 
La tipologia, però, riserva anche sorprese decisamente curiose: l’11,17% dei sinistri rilevati è infatti dovuto a scontri con automobili in sosta, segnale inequivocabile di distrazione alla guida. Ma si registrano pure sbandamenti con uscita di strada (5,59%), urto con ostacolo accidentale (3,91%), urto con ostacolo fisso sulla carreggiata (2,79%). Gli investimenti di pedone rappresentano il 4,47% dei casi mentre l’1,12% riguarda l’infortunio per caduta da veicolo.
Gli incidenti in città, comunque, sono per la maggior parte senza feriti (105 l’anno scorso contro i 74 bisognosi di trasporto al pronto soccorso). E nell’ultimo decennio, come detto, si è passati da 400 interventi a 179 e, tranne il record di 464 nel 2014, la flessione è sempre stata costante.
 
Le strade più pericolose - quelle coinvolte dal maggior numero di scontri - sono manco a dirlo le grandi direttrici trafficate: l’asse via Brennero-piazzale Orsi-via Abetone, via del Garda, corso Rosmini, viale Trento e via Unione.
C’è poi l’analisi dell’Istat che riporta come gli incidenti stradali incidono di più, in rapporto al numero di residenti, in periferia rispetto che in città. In Vallagarina le notizie sono positive. Innanzitutto perché sembra essere l’area geografica più virtuosa dell’intero Trentino Alto Adige con un totale, in un anno, di 214 incidenti stradali su un territorio suddiviso tra venti comuni (compresi gli Altipiani Cimbri) e poco poco più di 100 mila abitanti. Certo, le pecche (sempre e solo statistiche) ci sono anche qui. Terragnolo, per esempio, ha lo stesso indice di incidentalità di Roma, la caotica e sregolata capitale di un Paese fondato sulla macchina. Il comune del Leno ha un indice di 0,426 «urti» ogni 100 abitanti (l’Urbe capitolina lo supera di poco con 0,460), la realtà parla di 3 scontri tra mezzi contro 13 mila. Ma piccolo, in fin dei conti, è bello e finché si parla di numeri ridotti (in tutta la Vallagarina, in dodici mesi, si è registrato il 98,5% di scontri in meno rispetto a Roma) va bene così.
 
Tornando ai dati, comunque, tra i Murazzi e Borghetto chi si mette al volante sembra essere più prudente che altrove. Basti pensare che la media italiana è di 0,299 incidenti ogni cento abitanti mentre in Vallagarina ci si ferma a 0,198. In pratica è costretto a rivolgersi ad un carrozziere solo un automobilista su cinquecento. E Ronzo Chienis e Luserna sono addirittura isole felici, con automobilisti accorti che preferiscono guidare piano e portare a casa pellaccia e veicoli integri.
 
Rovereto, come al solito, sta nel mezzo. Certo, numericamente gli incidenti sono di più ma, riferito al numero di abitanti, è di un soffio sotto la media italiana con 0,288, praticamente la metà di Trento. La Vallagarina, però, come detto si conferma terra di automobilisti poco distratti e dunque più sicuri dell’intera regione. Ovviamente la statistica tiene in considerazione tutti gli scontri, autostrada compresa. Ma il tasso di incidenti per residente rimane comunque ai minimi termini.

comments powered by Disqus