Bando: il Canile di Rovereto resta all'Arcadia

Il Parco canile dei Lavini rimarrà per altri cinque anni all’associazione Arcadia onlus di Pierluigi Raffo. Ieri mattina, in Comune, sono state aperte le buste relative al bando di gara. A presentarsi sono stati la stessa Arcadia (che gestisce la struttura da sei anni) e la Pan Eppaa. L’offerta economica migliore l’ha presentata presenta proprio quest’ultima con un ribasso del 7% contro il 3,5% di Arcadia. Ma l’appalto dava maggiore peso all’offerta tecnica (70 punti a 30) e qui è risultato migliore il progetto dell’attuale gestore. Il Comune, per occuparsi del canile pubblico, ha messo sul piatto, come base di partenza, 130 mila euro all’anno per un contratto di tre anni più una proroga di un ulteriore biennio. In tutto, insomma, una gara da 650 mila euro.
 
L’affidamento prevede la gestione istituzionale del canile - ovvero cattura, custodia, mantenimento, rieducazione e reinserimento della popolazione canina randagia relativa al territorio del Comune di Rovereto, nonché ricovero e cure temporanee dei gatti oggetto di profilassi o di altro intervento veterinario che si rendesse necessario - ma anche l’ospitalità dei cani per cui sussiste l’obbligo di ricovero e custodia da parte del Comune tenuto conto dei limiti di capienza stabiliti in 64 cani, oltre possibili cuccioli, e 20 gatti. Oltre a questo si chiede il servizio di centro cinofilo.
 
Arcadia gestisce il parco canile dei Lavini da quando è nato. Il precedente appalto (il primo) prevedeva tre anni di contratto prorogabili di altri tre. Alla scadenza (a fine dicembre), per poter preparare il nuovo capitolato, si è proposto all’associazione di Raffo una proroga di sei mesi. Da ieri, però, l’affidamento è di nuovo ufficiale e formale e potrà così portare avanti progetti di formazione e collaborazione avviati in questi anni. Arcadia Onlus, tra l’altro, è nella ristrettissima cerchia di enti, aziende, istituzioni e associazioni che possono fregiarsi del premio Emas per la qualità ambientale.
 
Con la conclusione dell’appalto, rimane aperto l’interrogativo sul futuro dell’altro canile, quello Ai Fiori, che è attivo da trent’anni (29 festeggiati in aprile, per la precisione). Che fine farà? Da tempo immemorabile si parla di chiuderlo e spostarlo altrove ma da quando il Comune ha realizzato la struttura ai Lavini nessuno ne ha più parlato. E per i volontari, ogni giorno, è una lotta per la sopravvivenza di un centro che ha dato comunque rifugio, ospitalità e assistenza a migliaia di randagi.

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