Rovereto: biciclette da potenziare

Uno dei chiodi fissi della passata amministrazione era la passione per le biciclette, ed è di quegli anni la pianificazione di nuovi percorsi e progetti di mobilità altenativa. Ma al giorno d’oggi Rovereto non è esattamente il paradiso dei ciclisti: certo, la ciclabile che costeggia l’Adige e che annovera tra suoi punti forti il bicigrill di Nomi e il punto informativo di Borgo Sacco è più efficiente e più percorsa che mai, ma per chi decide di usare la bicicletta come mezzo di trasporto alternativo e non soltanto come mezzo ricreativo, la situazione è un po’ complicata.
 
Il deposito protetto - In questo momento alla Stazione di Rovereto, pur ristrutturata e dotata di passerella ciclabile, non esiste un punto di ricovero notturno protetto. Ci sono alcuni stalli coperti da tettoie sia di fronte alle Scuole Veronesi che nei pressi del Bar Iris, ma il deposito delle Fs riservato a bici e moto è completamente aperto e senza alcuna tutela. «C’è chi ama rischiare e lascia la bici anche di notte, ma la sera dopo le otto qui è una zona franca, chiunque può passare e, sinceramente, non c’è proprio da fidarsi a lasciare la bici», commenta una persona di vigilanza. Questa mancanza limita fortemente l’uso della combinazione «bici + treno», idea largamente sponsorizzata a Trento e anche in moltissime zone europee.
 
Bike sharing elettrica - Anche se i costi sono aumentati da quando il servizio è stato istituito, dai 10 ai 25 euro all’anno, questo progetto sta funzionando abbastanza bene.  Grazie al progetto «E-motion» sono state installate in città 14 stazioni ed oltre 70 biciclette che possono essere utilizzate da chiunque grazie alla tessera «Mitt» valida anche per il trasporto pubblico. Sono in progetto altri punti di bike sharing al Follone, alla Baldresca, alla piscina comunale, a Lizzanella e al Polo Meccatronica. Stranamente non è contemplata Manifattura, l’oasi green della città. Va detto però che essere virtuosi premia: qualche mese fa grazie al progetto di mobilità alternativa la Provincia ha staccato al Comune un assegno da un milione di euro per la mobilità sostenibile.
 
C’entro in bici - Anche se appare sul sito del Comune di Rovereto come servizio attivo, in realtà il noleggio gratuito di biciclette era stato ideato ancora nel 2007 presso i parcheggi Rovereto Centro, Centro Storico e Stazione, ma ora non c’è più. Funzionava grazie ad una chiave che sbloccava ogni bicicletta, che poi doveva essere restituita allo stallo di prelievo.
BiciInGiro - Anche questo progetto, pur risultando ancora vivo e vegeto sul sito del Comune di Rovereto, appartiene al passato, ed è anche stato di breve durata. Era la «Notte Verde» del 2013, quando vennero messe in circolazione le prime venti bici da lasciare libere in città. Ma il senso civico dei roveretani non è stato all’altezza della proposta, e così molte sono semplicemente scomparse nel nulla.
 
Tettoie - Fanno la differenza nell’uso delle biciclette come mezzo di trasporto: per esempio di fronte all’ospedale, e anche in altri punti strategici, le rastrelliere per le biciclette non godono di alcun riparo.
 

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