Souvenir di Alpini e Giro: vandalismi sui palazzi

Scrivere sui muri è un atto di vandalismo. Soprattutto, viste la tante lamentele dei cittadini, è un’azione fastidiosa che qualcuno, in città, bolla come «attentato al pubblico decoro». Definizione forse esagerata ma che rende bene l’idea. Perché a protestare non sono solo i proprietari delle case imbrattate dagli amanti dei tazebao collettivi da esproprio proletario ma anche quelli spensierati del passeggio quotidiano.
La voglia di comunicare con la vernice, anche al tempo di Internet e di social network, è ancora una «piaga» difficilmente sanabile. E i «writers» urtano le persone spingendole a tempestare il Comune di richieste di intervento per salvaguardare il decoro e per punire questi scrittori da malta fina.

L’ultimo raid di grafomani da spray si è avuto a ridosso dell’Adunata nazionale degli Alpini e della tappa del Giro d’Italia. Occasioni ghiotte per chi è troppo timido per manifestare di persona e preferisce dunque affidarsi alle pareti dei palazzi per gridare con la vernice il proprio dissenso.

In piazza del Podestà, però, ricordano pure le movimentate giornate del taglio degli alberi in viale Trento.

«Tra fine aprile (in particolare sabato 28) e i primi di maggio, in occasione del taglio di alcuni alberi in viale Trento e dell’arrivo degli Alpini, - ricorda infatti in municipio - è stata evidenziata la necessità di intervenire urgentemente sul territorio per coprire o rimuovere scritte e imbrattamenti di origine vandalica su strade e manufatti stradali cittadini. L’urgenza dell’intervento è legata all’esigenza di assicurare il mantenimento del decoro pubblico, soprattutto in relazione alla presenza di scritte ed espressioni oltraggiose. In tale ottica, è opportuno evidenziare che il responsabile dell’ufficio preposto all’uopo si è attivato per risolvere in tempo reale le problematiche delineatesi, nella logica di minimizzare gli impatti negativi derivanti dalla situazione».

L’amministrazione, in tutta fretta, ha invitato alcune ditte a presentare un preventivo. La manifestazione d’interesse è stata accolta da sei imprese e l’appalto se l’è aggiudicato la roveretana «Bronzini Luca & C. Sas» con un ribasso del 33,3%. Il Comune, dunque, ha staccato un assegno di 2.174,04 euro per ridare lindore alla città.

La metaforica passata di bianco, però, quanto durerà? Perché gli anarchici sono sempre in agguato ed ogni contestazione - contro enti, istituzioni o il sistema in generale - è affidata ai «writers» ed usa come lavagna i muri di case ma pure edifici storici. Una «disgrazia» che da anni tiene banco in consiglio comunale con interrogazioni e ordini del giorno per cercare di mettere un freno a questo fastidioso fenomeno o quantomeno ristorare i privati danneggiati dalle scritte e, non da ultimo, tutelare l’estetica turistica della città.

Per limitare almeno le spese - ritinteggiare ogni volta costa, inutile girarci intorno - l’assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola ha sposato la proposta del consigliere del Patt Paolo Comper di affidarsi a vernici lavabili. L’esponente autonomista ha ricordato i continui imbrattamenti del ponte Forbato, di via Mazzini, di piazza Leoni, di via Dante, di largo Nazario Sauro e ha chiesto alla giunta di adottare, almeno per le facciate dei palazzi del centro storico, vernici antigraffiti.
Questi prodotti, tra l’altro, sono già utilizzati su alcuni edifici: i marmi delle scuole Regina Elena e le piastre di rivestimento del Mart. Ovviamente costano di più ma almeno garantiscono decoro ed evitano incessanti interventi riparatori che, alla lunga, sono assai più cari.

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