Oggi il funerale di «Terzo» A 48 giorni dalla morte

Si sono tenuti oggi alle 17 nella chiesa di Calliano le esequie di Terzilio «Terzo» Marzi. La comunità del paese lagarino, che a Terzilio voleva bene, ha potuto finalmente salutarlo degnamente. Un ultimo abbraccio collettivo che, forse, varrà anche a parziale risarcimento morale per l’incredibile ritardo con cui si terranno queste onoranze funebri. Perché Terzo è morto il 4 aprile scorso. A conti fatti, 48 giorni fa.

La concatenazione di eventi che ha portato Terzilio ad aspettare quasi 50 giorni «dimenticato» nella camera mortuaria dell’ospedale di Rovereto parte pochi mesi prima della sua morte. Quando Terzo, 88 anni, si aggrava. Malato da tempo, le sue condizioni nella prima parte dell’anno hanno un notevole peggioramento. Fino alla scelta, coadiuvato dagli assistenti sociali provinciali e dall’amministrazione comunale di Calliano, che segue le sue condizioni da vicino da molti anni, di affidarsi ad un amministratore di sostegno. Ma Terzo muore, come detto, il 4 aprile scorso, ricoverato al Santa Maria del Carmine. Proprio il giorno prima della data fissata per il giuramento in tribunale a Rovereto del suo amministratore di sostegno.

Con la morte di Terzo si avvia un grottesco «stallo». Perché Terzo, la cui compagna è morta da oltre dieci anni, al momento del decesso è un uomo solo. Circondato dall’affetto della comunità di Calliano, che lo assiste ed aiuta come può. Ma senza veri familiari vicini. Perché da decenni Terzo non ha contatti con i parenti. Che però ci sono. I fratelli e la sorella e diversi nipoti. Residenti in Umbria (lui stesso era originario di Foligno). Contattati dal Comune di Rovereto (competente in quanto il decesso è avvenuto al Santa Maria del Carmine) i parenti di Terzo, nello specifico un nipote, dichiarano di voler comunque provvedere alle onoranze funebri di quello zio del quale si erano praticamente «perse le tracce». Poi però qualcosa, nell’ambito della cerchia familiare, accade. Un disaccordo tra gli eredi che blocca l’iter del funerale per diverse settimane.

Poi ad un certo punto, verso fine aprile, sembra che la vicenda si sblocchi: la ditta di onoranze funebri Bruseghini è contattata e si fissa una prima data: il 5 maggio, comunque ad oltre un mese dal decesso. Poi qualcos’altro va storto ed il funerale viene annullato. Allora il Comune di Rovereto contatta nuovamente i familiari, un nipote e la sorella. Da parte loro si parla di non meglio precisati «problemi familiari». Intanto Terzo resta in camera mortuaria, con l’intero paese di Calliano che ormai non sa più cosa pensare, con il sindaco Lorenzo Conci che se potesse si farebbe subito carico delle spese del funerale, che però ai suoi compaesani che gli chiedono ogni giorno novità può solo allargare le braccia. Poi si concorda un’altra data per il funerale, il 12 maggio. Ma anche questo viene annullato. Oggi dovrebbe finalmente essere il giorno giusto. «Speriamo - commenta la vicesindaca Elvira Zuin, che ha seguito personalmente la vicenda di Terzilio -. Speriamo di essere alla fine di una vicenda grottesca e molto triste. In paese c’era una sorta di gara di solidarietà. La Famiglia cooperativa gli portava a casa la spesa, la farmacia gli controllava le medicine, sia che se ne rifornisse sia che le assumesse. I vicini del condominio al mattino controllavano che aprisse gli scuri di casa e c’era sempre chi poteva accompagnarlo alle visite mediche. Al bar “Matita”, se non lo vedevano per tre giorni in fila, mi davano un colpo di telefono: “Guarda che c’è Terzo che non viene”...».

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