I vigili urbani minacciano la tappa del Giro d'Italia

La polizia locale, è risaputo, è sotto organico e pure senza comandante. I vigili urbani, per cercare di arrivare ad una soluzione buona soprattutto per i cittadini, hanno da tempo proclamato lo stato di agitazione. Ma adesso ci hanno messo il carico e a rischio è la tappa del Giro d’Italia. La corsa rosa arriverà in città il 22 maggio con la cronometro Trento-Rovereto. E per un giorno intero, tra strade chiuse e viabilità da presidiare e preservare, tutte le forze dell’ordine saranno iperimpegnate. Chiaro che astenersi dal servizio in questo frangente manderebbe in tilt non solo la città della Quercia ma anche la Vallagarina. Minacciare uno sciopero all’arrivo della gara ciclistica più importante del Paese ha dunque un peso notevole sulla trattativa.

Il Comune, per scongiurare il pericolo, ha convocato le organizzazioni sindacali per il 17 maggio. Il sindaco Francesco Valduga e il direttore generale Mauro Amadori, in verità, hanno già incontrato in assemblea ad aprile gli operatori della polizia locale per affrontare con loro le criticità e avanzare ipotesi di soluzione. Confronti che si sono avuti anche con i sindacati ma evidentemente senza stretta di mano. Adesso, però, ci va da mezzo l’evento sportivo dell’anno, seguito dalle telecamere di tutto il mondo. Tantopiù che i vigili hanno messo sul tavolo un pacchetto di due giorni di sciopero: martedì 22 e mercoledì 23 maggio quando il Giro ripartirà per Iseo. Per questo il direttore generale incontrerà di nuovo i sindacati per affrontare in modo specifico le questioni aperte con particolare riguardo al reclutamento e alla gestione del personale e garantire assistenza al Giro d’Italia che, dopo essere passato indenne da Israele, rischia di fermarsi a Isera.

Ad alzare la voce è soprattutto la Cisl Fp del Trentino che, attraverso il segretario Maurizio Speziali, ha chiesto più volte un riordino della polizia locale. Un problema che si è ingigantito con la soppressione del turno notturno della polizia di Stato.
Il Comune, da parte sua, giustifica l’organico ridotto con la spending review calata dall’alto. «Fino al 31 dicembre 2017 - ricordano in piazza del Podestà - vigeva nel pubblico impiego il blocco delle assunzioni; questo ha interessato anche il settore della sicurezza locale».

Ora, però, la borsa si è aperta e, non a caso, si cerca di ripristinare il numero congruo di agenti. «Per potenziare il corpo abbiamo attivato il trasferimento per passaggio diretto del personale del comparto autonomie locali per la copertura di tre posti vacanti di agente di polizia locale ed uno di funzionario di polizia municipale». E sarà questa, per ora, l’unica assunzione visto che per gli agenti il solo che ha presentato domanda dopo il colloquio è stato bocciato.

La «caccia» al vigile urbano, comunque, continua. «È già prevista l’indizione di una procedura concorsuale pubblica per la copertura di sei posti a tempo indeterminato. - confermano a palazzo Pretorio - Prima di approvare il bando necessita tuttavia un passaggio in consiglio comunale per eliminare una norma prevista nel Regolamento organico del personale dipendente che prevede, per l’accesso a tale figura, il possesso dell’attestato di partecipazione ad uno specifico corso di formazione gestito dal Consorzio dei Comuni trentini ormai da anni non più attivato». Insomma, la palla è ancora nelle mani della burocrazia.

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