«Biglietti sugli autobus, il controllo è una farsa»

Accade a Rovereto, dove ci sono due soli controllori per tutta l'area. A denunciarlo sono i sindacalisti Uil

Sugli autobus di Rovereto è veramente difficile essere beccati senza biglietto. Statisticamente parlando. Sono infatti solamente due i controllori in servizio su un’area che si estende da Noriglio alla Destra Adige, da Mori a Calliano. Migliaia di viaggiatori, soprattutto studenti e pendolari.

Centinaia di fermate, decine di corse al giorno. E due soli dipendenti di Trentino Trasporti abilitati al servizio di controllo dei biglietti, attività che può essere svolta solo da pubblici ufficiali. Stando così le cose, però, un incivile che scrocca il trasporto pubblico pagato dalla collettività, o qualcuno semplicemente «distratto», potrebbe ancora correre il rischio di essere pizzicato qualche volta. E invece no. Perché i due soli addetti al controllo devono sempre svolgere servizio in coppia, dimezzando le corse che potrebbero teoricamente essere controllate.

«E ci manca solo che vadano in giro da soli, con le persone che puoi trovare oggi su un autobus - sbotta un sindacalista -. A Trento, per la sicurezza, vanno in giro a gruppi di tre o quattro». E non solo: a Rovereto il 60% delle ore servizio dei due controllori è in realtà destinato ad altre funzioni, come l’affissione delle modifiche di orario o di percorso alle varie fermate. E non è ancora finita: la dotazione tecnica dei due controllori è quantomai modesta. Soprattutto le batterie dei due palmari, gli apparecchi indispensabili per la stampa delle multe, durano al massimo tra i 90 ed i 120 minuti, poi bisogna rientrare in sede per ricaricarle. Il che rende la finestra «rischio multa» ancora più esigua.  

Lo scenario sopra tratteggiato, dati numerici inclusi, è denunciato dal sindacato Uil Trasporti per bocca del segretario Nicola Petrolli. «Sono mesi che denunciamo le condizioni di lavoro dei verificatori sul “piano d’area” di Rovereto e Vallagarina - dichiara -. Questo mentre, per esempio, a Trento, i verificatori sono una quindicina e vanno in servizio in gruppi di tre o quattro persone, come è giusto che sia per garantire la sicurezza degli addetti». A Rovereto quindi pochi addetti al controllo, e quei pochi in servizio non messi in condizione di lavorare. Ma le differenze con il capoluogo non sono finite.

«A Trento dalla fine del 2017 - sottolinea Petrolli - è attivo il servizio di bigliettazione a bordo dei mezzi. Perché a Rovereto no? Peraltro quando è partito questo nuovo servizio l’azienda ha fatto mandare su da Rovereto a Trento i palmari nuovi, dando in cambio ai verificatori in servizio a Rovereto i palmari vecchi, con batterie esauste che durano neanche due ore».

«Abbiamo fatto più volte presente all’azienda che la situazione non è sostenibile - conclude Petrolli - ma finora si è dimostrata sorda alle nostre richieste. Che peraltro dovrebbero interessare tutta la comunità di Rovereto, visto che recentemente la giunta Valduga mi risulta abbia stanziato 850mila euro per “potenziare” il piano d’area. Mi domando dove pensano di spenderli. Sicuramente se ci domandano qualche idea noi del sindacato, di dove indirizzare questi fondi, l’abbiamo. Sempre che qualcuno stavolta ci ascolti».

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