Ladri al cimitero di Marco Profanate oltre 30 tombe

Sulle prime, vedendo un vaso abbandonato a terra, lontano da una tomba, si è pensato ad una ragazzata. D'altronde al cimitero di Marco era già accaduto in passato, che qualcuno si divertisse a far danni. Ma l'altra mattina è bastato qualche minuto per capire che stavolta si trattava d'altro. Nella notte tra mercoledì e giovedì qualcuno - vista l'entità del danno non è escluso si tratti di più di una persona - si è introdotto nel cimitero di Marco allo scopo di rubare le decorazioni in ottone o in rame, che ornano le tombe. Una trentina le lapidi profanate, per un'azione che potrà fruttare pochi euro. Ma che lascia lo sconcerto nella comunità. Uno sconcerto di cui si fa portavoce l'assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola: «Un gesto che suscita sdegno», tuonava ieri in serata, annunciando la possibilità di installare un impianto di videosorveglianza. Sul caso sta lavorando ora la polizia locale: Amr ha presentato denuncia contro ignoti, ora parte la fase dell'indagine. Ma sarà tutto tranne che semplice. 

L'allarme, come detto, risale a mercoledì mattina. E la voce si è sparsa in fretta. Subito sul posto sono arrivati una pattuglia della polizia locale, i responsabili di Amr, che gestisce i servizi cimiteriali, e il presidente della circoscrizione Andrea Vaccari. Il panorama che hanno trovato era desolante: fiori buttati a casaccio e lapidi rovinate. Perché per portar via una statuina ornamentale, serve lavorare di piccone. Si fanno danni. E li si fanno proprio nel luogo in cui più fragili sono i sentimenti della popolazione. Il risultato, come detto, sono circa trenta lapidi divelte, e la sparizione di qualsiasi cosa fosse di metallo (rame od ottone ai ladri poco importava): portalumini, statuine, portavasi, decorazioni in genere. 

«Il danno economico per ciascuna lapide sarà di qualche decina di euro, ma il gesto fa male - osserva il presidente Vaccari - Hanno portato via rame, ottone, bronzo. La statua di una Madonna è stata staccata da una lapide e poi abbandonata lì. Danneggiamenti al cimitero ce ne sono stati anche all'inizio dell'anno scorso - conclude Vaccari - ma lì aveva le connotazioni della bravata. Questo è un furto». Più duro l'assessore Graziola: «Gli atti vandalici, inqualificabili, che hanno interessato il cimitero di Marco colpiscono l'intera comunità nei sentimenti più profondi e e suscitano sdegno per la mancanza assoluta di rispetto nei confronti di un luogo sacro, che deve essere di raccolta e di preghiera. Non sarà facile ma è assolutamente doveroso intraprendere tutte le azioni per risalire ai responsabili di questo vile e deprecabile gesto. Come amministrazione stiamo valutando, assieme ad Amr, la possibilità di attrezzare il camposanto con un presidio di videosorveglianza».
Quanto all'indagine, come detto, sarà complicato. Anche perché non solo il cimitero, ma nemmeno l'area circostante è coperta da un impianto di videosorveglianza. Testimoni non ce ne sono. Tracce da cui partire nemmeno. La ricerca, insomma, è iniziata. Ma è tutta in salita.

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