L'ultimo mercato di Leonilde e Franco

«Ma come, da martedì prossimo non sarete più qui? Mi dispiace, mi dispiace proprio tanto». Ad uno ad uno i clienti più affezionati hanno salutato così Leonilde Signorati e Franco Riolfatti, la coppia forse più longeva tra gli ambulanti del mercato di Rovereto. Basti pensare che Franco di anni ne ha 82, e citiamo solo la sua di età perché il galateo impone che quella delle signore non si dica.

Sono in tanti i frequentatori abituali delle bancarelle che già rimpiangono la frutta e la verdura che acquistavano dai coniugi Riolfatti, insieme nella vita da cinquantatre anni e da pochi meno anche sul lavoro. Il loro motocarro nella piazzola del mercato di via Negrelli era un punto fermo da ventun’anni ormai. Così come la loro presenza il giovedì mattina in piazza del Grano. Ora però è arrivato il momento del meritato riposo, e quello di due giorni fa era l’ultimo martedì di mercato.

«Ma non avrò nostalgia - commenta convinta Leonilde Signorati - proprio come quando abbiamo deciso di chiudere il negozio di frutta e verdura che avevamo in corso Bettini, il giorno dopo non mi ricordavo più nemmeno dov’era il negozio. Si volta pagina anche questa volta ed io di cose da fare ne ho tante anche a casa. Mi aspettano i miei nipoti, il cucito e molto altro». Il più nostalgico della coppia sembrava Franco Riolfatti, che ripensava a quando ha iniziato a vendere la frutta e la verdura: «Il negozio mia mamma l’ha aperto nell’aprile 1957 e noi l’abbiamo chiuso nel 1994. In quel periodo chiudevano tutti. Allora abbiamo affittato un pezzo di terra ed abbiamo deciso di vendere i prodotti al mercato».

Di quella scelta marito e moglie non si sono mai pentiti. Seppur la vita degli ambulanti sia meno «comoda» di quella dei negozianti. «Fare il mercato mi è piaciuto da subito» aggiunge ancora Leonilde. «Posso dire che c’è un rapporto diverso con le persone rispetto alla bottega, è differente proprio chi viene a comperare qui alla bancarella anziché in negozio. Lì c’era sempre pretesta, qui c’è umiltà. E poi sono più costanti i clienti del mercato: vede questa signora qui, era nostra cliente fin dai tempi del negozio e non è mai mancata in tutti questi anni. Ci portava i bambini piccoli e ancora oggi è qui». È soltanto uno degli aneddoti, delle storie di vita che i coniugi Riolfatti potrebbero raccontare ripercorrendo gli oltre due decenni di lavoro come ambulanti.

Tra le bancarelle di via Negrelli è passato per un saluto ed un abbraccio anche l’assessore comunale al commercio, Ivo Chiesa. «Lui e i suoi fratelli li abbiamo visti crescere - continuano Franco e Leonilde - perché abitiamo vicini». Ma la mattinata è un continuo via vai di clienti che non si vogliono rassegnare all’idea che l’ape azzurro aviatore da martedì prossimo non ci sarà più.

Risulta difficile pensare ai coniugi Riolfatti come a due pensionati vista la vitalità che trasmettono: «Scometto che ora si prenderà un pezzo di terra e continuerà a fare l’orto» conclude Leonilde guardando il marito. Lui tace e di fatto annuisce, sa già che andrà così: la sana passione per la terra va coltivata. E porta i suoi frutti.

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