Rifiuti giù dal terzo piano Una discarica in cortile

di Luisa Pizzini

È uno spettacolo davvero indecoroso quello che da un paio di settimane ormai si scorge nel cortile di una palazzina privata all’inizio di via del Garda, dove la strada s’interseca con corso Verona.

La casa, a tre piani, è abitata, ma il cortile in cemento da giorni e giorni è quasi interamente coperto di abiti, borse, scarpe e oggetti di ogni tipo. Una discarica a cielo aperto che presto potrebbe creare anche qualche problema di igiene pubblica.

Pare che l’intero guardaroba sia «volato» dal terzo piano, attualmente disabitato. «Una mattina ho visto un ragazzo salire con una scala dall’esterno fino all’ultimo piano. Ha rotto il vetro per entrare e, poco dopo, ha iniziato a gettare abiti e oggetti da lassù», racconta Gabriele Mattuzzi, uno dei vicini di casa.

Il risultato di quella mattina di delirio è tutt’ora sotto gli occhi di tutti, perché da quel giorno non è stato spostato nulla.

L’intero guardaroba giace ancora nel cortile della casa tra l’incredulità e la rabbia di chi vive da quelle parti e la totale indifferenza degli stranieri che abitano i primi due piani della casa.

Del caso ieri è stata informata anche la polizia locale di Rovereto e delle valli del Leno. «Conosciamo il proprietario e cercheremo di contattarlo» spiega l’agente Giorgio Matassoni, che ha preso in carico la questione. «Quello che possiamo fare, per il momento, è cercare di capire cosa è successo ed invitarlo a riordinare perché non è ammissibile che quel luogo resti così. Per una questione di decoro ma anche di igiene e di sicurezza».

Se però i vigili urbani non riuscissero a far valere le loro ragioni hanno una seconda possibilità, che hanno già attuato in città per far fronte a situazioni simili: «Se il proprietario non dovesse collaborare in questo senso - racconta ancora l’agente Matassoni - provvederemo noi alla pulizia dell’area. Lo possiamo fare anche se si tratta di una proprietà privata, in queste circostanze. Salvo poi addebitare a lui le spese dell’intervento».

Gli occhi dei vicini restano puntati su quel cortile ridotto a discarica, dunque, nella speranza che venga ripulito al più presto, dal proprietario dell’edificio o da chi dovrà intervenire a forza. Magari prima che la pioggia inzuppi tutto quel guardaroba peggiorando la situazione.

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