Pesce surgelato e non fresco Ristorante accusato di frode

Spacciare per fresco un alimento che in realtà non lo è, non necessariamente perché sia avariato ma perché è stato surgelato, è frode.

Questo è il reato che il Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) dei carabinieri di Trento ha ravvisato nel corso di un controllo che è stato effettuato nelle scorse settimane in un ristorante della città.
Tutto sarebbe partito da una promozione con la quale la nuova gestione del locale stava cercando avvicinare la clientela: prezzi convenienti per mangiare un’ottima paella a base di pesce. Questo almeno è quello che veniva proposto in modo allettante.

L’annuncio in questione avrebbe insospettito i militari che vigilano in questo settore e che il giorno di Pasquetta si sono presentati a Rovereto per un controllo.

Era ora di cena e mentre i ristoratori servivano i clienti i carabinieri del Nas hanno iniziato a perlustrare il locale. È così che hanno potuto constatare che, a dispetto di quanto veniva pubblicizzato, anziché cucinare con ingredienti freschi i cuochi utilizzavano prodotti surgelati.

Nulla di nocivo o pericoloso per la salute come hanno appurato gli stessi militari durante la loro attività di minuzioso controllo, eventualmente inferiore per la qualità del piatto proposto. In ogni caso difforme rispetto a quanto è scritto su menù e promozioni varie. E tanto basta perché questo sia considerato un inganno nei confronti di chi si siede a tavola.

A quel punto è scattata la denuncia da parte dei carabinieri, che hanno accusato i ristoratori roveretani di aver commesso in questo modo una frode fiscale.

Il caso di questo locale diventa anche un campanello d’allarme per tutti coloro che lavorano nel campo della ristorazione: il rispetto delle norme dal punto di vista alimentare non riguarda soltanto i rischi per la salute, ma vigila anche su situazioni che possono essere ingannevoli nei confronti dei clienti. Questa a detta dei Nas lo è.

Quella sera dopo sei ore di perquisizione nel locale, tra l’altro, i carabinieri hanno incontrato anche un altro tipo di problema: riguardava la pulizia della cucina del locale.

Sempre secondo quanto è stato appurato dai militari dell’Arma, l’igiene del luogo in cui si cucinano i piatti del ristorante non rispettava le regole. Per questo motivo ai titolari del ristorante in quest’occasione è stata fatta anche una contravvenzione, che oltre a sanzionarli per il comportamento non a norma dovrebbe servire da monito per il futuro.

E proprio questo è l’intento dei controlli che vengono effettuati dal Nucleo antisofisticazioni e sanità dei carabinieri di Trento, quello di sanzionare i comportamenti non corretti con l’obiettivo di correggerli e garantire quindi i consumatori finali.

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