Puzza, altre 4 aziende nel mirino Non solo Sandoz: i dati dell'Appa

La Sandoz ha fatto il suo ma la guerra alla puzza non è ancora stata vinta.

E lo confermano i dati dell'Appa che seguito passo dopo passo ogni misurazione olfattiva. Perché rimangono in balia del vento gli olezzi maleodoranti di altri stabilimenti della zona industriale che il naso elettronico - per 1.440 ore - ha incamerato e analizzato. E che coincidono con le annusate umane di sette rilevatori in carne ed ossa che per tutta l'estate hanno segnalato miasmi a ridosso di Lizzana.

I dati elaborati, insomma, hanno dato ragione ai residenti che lo sostengono da trent'anni: l'aria nella parte Sud della città è irrespirabile e fastidiosa oltre il lecito. Le misurazioni scientifiche, ora, lo ribadiscono indicando i «puzzoni» e rilevando pure una minima emissione sconosciuta, una sorta di odore «Ufo» non identificato perché assente nella banca dati.

Ma le noie, quelle vere che costringono a tenere le finestre chiuse e spesso la mascherina sul naso, hanno tutte nome e cognome. Detto della Sandoz - l'unica ad oggi ad aver investito soldoni per cercare davvero di risolvere i problemi - rimangono le altre fonti odorigene. E tutte hanno sforato il limiti di sopportabilità fissati dai nuovi parametri della Provincia: oltre il 2% del periodo monitorato. Si tratta, diciamolo subito, della discarica dei Lavini (12%), del depuratore del Navicello (6,3%) e dell'Europoligrafico di viale del Lavoro (2,7%). Sono questi i casi più spinosi a cui si dovrà mettere mano.

Per discarica e depuratore il progetto definitivo sarà presentato entro la fine dell'anno mentre le altre aziende, che sono private, dovranno fornire indicazioni in merito. Le fonti degli odori, ovviamente, sono anche altre, come Pasina e, soprattutto, Acquaspace che rientrano nei paletti fissati da piazza Dante ma che in alcune ore del giorno danno comunque fastidio. La mappatura della puzza, tra l'altro, ha pure indicato l'orario: Sandoz si sente solo di pomeriggio mentre le altre sono costanti dal mattino alla sera. Compreso quell'1,2% di odore sconosciuto.

Dopo decenni di chiacchiere, finalmente, si sta intervenendo in maniera seria, significativa e scientifica. E questo grazie soprattutto all'assessore all'ambiente Carlo Plotegher che fin dal suo insediamento ha affrontato di petto il problema. «Aspettiamo a brindare. Ho sempre detto che bisogna cantare vittoria quando non sentiremo più odori. È evidente che con un investimento importante è stato fatto ma adesso noi abbiamo posizionato ancora il naso elettronico per avere la massima vigilanza su Sandoz. Alla fine del mese vogliamo presentare in circoscrizione i dati di un arco temporale attendibile del prima e del dopo intervento. Vogliamo capire quello che sta succedendo. Anche l'Appa posizionerà strumenti di misurazione e ritarerà il naso elettronico».

Il Comune, attraverso il Museo Civico, dopo il lungo lavoro estivo ha continuato ad annusare l'aria. «Certo, anche durante la costruzione dell'impianto Sandoz. E abbiamo campionato altre fonti: Europoligrafico, discarica, depuratore, Acquaspace».

Il prossimo intervento dovrebbe riguardare il Navicello. «Il depuratore si impegna a progettualità nel 2017. Stanno decidendo se coprire la vasca o creare un impianto per pretrattare le sostanze prima di arrivare in vasca senza odore. Entro l'inverno, comunue, sarà sicuramente attivato un preimpianto entro l'anno. La stessa cosa avverrà in discarica».

E i privati? «In zona Millennium ci sono Acquaspace ed Europoligrafico ai quali abbiamo già mandato dei solleciti. Confidiamo, piano piano, di risolvere anche altre situazioni. L'obiettivo è arrivare a eliminare gli odori dalla città. E c'è impegno massimo».

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