Baloo, che salvava vite scodinzolando Bepi Pinter e il suo fidato golden retriver:

di Luisa Pizzini

Per quattordici anni Baloo e Bepi Pinter hanno vissuto fianco a fianco. Quel cucciolo di golden retriver che nel 1999 ha varcato per la prima volta la soglia della loro casa è diventato un fedele compagno di vita. E pensare che neanche lo voleva un cane, il maestro elementare di Ala, che per quarantatrè anni ha fatto parte del Soccorso alpino trentino, oltre che della Sat di cui ad Ala è stato anche presidente. 

Assieme hanno condiviso i momenti della vita in famiglia ma anche l'indimenticabile esperienza di far parte per quasi un decennio del soccorso alpino trentino. Proprio come accade nelle operazioni di soccorso, quando il cane ed il suo conduttore sono un'unica «unità», anche nella quotidianità era difficile incontrare Bepi senza Baloo. «Quante volte ho guardato la mia ombra stagliarsi contro lo sfondo di rocce, neve, nebbie o vecchie malghe - scrive Bepi Pinter -. Per tanto tempo la mia sagoma era accompagnata da quella di Baloo. Nonostante il passare degli anni, mi capita talvolta di cercarla ancora». Questo pensiero conclude il libro, fresco di stampa, nel quale ha voluto immortalare i ricordi legati al suo amico a quattro zampe. Immagini e aneddoti che, quando il cane ha iniziato a perdere le forze, rischiavano di offuscarsi nella memoria. È così che il racconto ha iniziato a prendere forma, anche con l'idea di rendere omaggio all'attività del Soccorso alpino trentino ed in particolare al Gruppo tenico delle unità cinofile che, al pari di molte altre realtà che portano il loro aiuto con i cani da ricerca, sono una preziosa risorsa nel sistema dell'emergenza. 

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Chi ha visto Bepi Pinter e Baloo all'azione, come Rosario Fichera del Soccorso alpino, parla di «una delle unità cinofile più affiatate». E nel libro quest'intesa si percepisce, proprio come si respirava stando accanto a loro. Da quando Baloo era un cucciolo (con il nome di un orso, che Bepi ha imparato ad amare grazie al naturalista Fabio Osti) fino alla fine, quando dai Lessini osservava a distanza il grande elicottero giallo in volo sulla Vallagarina. Quante volte ci è salito assieme alla squadra in servizio al Nucleo elicotteri della Provincia per portare aiuto in qualche angolo del Trentino. In quei momenti concitati gli sguardi, i segni, ma soprattutto quella capacità di sentire perfino le emozioni l'uno dell'altro, li hanno guidati anche nelle imprese più difficili. L'essenza del libro, ma soprattutto del messaggio che vuole trasmettere, è proprio questa. E l'autore la ribadisce in fondo al suo scritto, quando si rivolge ai «colleghi» cinofili anche delle altre istituzioni: «So che le mie imprese e i miei ricordi sono anche i loro, soprattutto per chi considera i nostri cani non come mero strumento di lavoro ma come esseri dotati di sentimenti, percezioni, dignità. Non sonde o Arva da riporre nello zaino a lavoro finito». 

Il racconto di Bepi Pinter ha l'intimità di un diario, tanto che, se non fosse per quell'obiettivo di raccogliere fondi da consegnare alle popolazioni terremotate del centro Italia, forse non lo avrebbe nemmeno pubblicizzato. Di certo non vuole essere lui il protagonista, ma da buon maestro ha prestato la sua penna «per mettere in luce il lavoro dell'unità cinofila del soccorso alpino, che spesso è sconosciuto perché viene fatto in sordina».

L'evento mercoledì ad Ala
Il libro di Bepi Pinter, intitolato «L'ombra di Baloo» verrà presentato mercoledì 15 marzo alle 20.30 all'auditorium della Cassa rurale Bassa Vallagarina. La serata è organizzaziona dalla sezione di Ala del soccorso alpino in collaborazione con la Sat e la biblioteca comunale di Ala. Il ricavato della vendita del volume andrà a favore dei terremotati.
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