Sordità e Alzheimer: il nesso in un convegno

Sabato mattina al polo Tecnologico di Rovereto. Aperto alle associazioni

Sordità e Alzheimer: è una relazione ormai confermata dagli studi scientifici, così come è provato che curando la prima si ottiene una riduzione del rischio di andare incontro a demenze cognitive. Se ne parlerà sabato mattina nella sala Piave del polo Tecnologico di via Zeni, a Rovereto, in un convegno dedicato ai proffesionisti sanitari ma aperto anche alle associazioni.

«Negli ultimi anni è stata dimostrata una relazione, diretta e indipendente da altri fattori di rischio, tra calo dell'udito e decadimento delle funzioni cognitive - spiega il dottor Giuseppe Niccolò Frau, direttore dell'unità operativa di otorino al Santa Maria del Carmine
di Rovereto -. L'ipoacusia (come viene definita in termini medici, ndr) nei gradi lieve, medio e grave, è inoltre associata ad una aumentata incidenza del morbo di Alzheimer, che nelle persone con ipoacusia grave è 5 volte più frequente. Recenti evidenze indicano che il trattamento dell'ipoacusia riduce questo rischio. Scopo del convegno è quello di presentare le attuali evidenze scientifiche su questo argomento e di proporre una strategia di intervento che permetta di arginare almeno parte degli effetti catastrofici che si prospettano a carico dei servizio sanitario nazionale e della vita sociale e familiare per l'aumentata incidenza di Alzheimer, quella che è stata definita la nuova epidemia del secolo».

L'auspicio è che, parlandone, si accendano anche i riflettori su uno dei problemi più comuni per una fascia della popolazione, qual è la sordità, ma spesso sottovalutati. Per questo il convegno, rivolto in modo particolare agli addetti ai lavori, è anche aperto alle associazioni perché possano poi veicolare le informazioni ai diretti interessati. Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria organizzativa (347-2454488 o scrivere a info@entcourses.eu). Si inizia alle 8.

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