Controlli stradali con le telecamere automatiche Le multe non sono valide, il Comune sospende tutto

Il ministero richiede apparecchi omologati, ma in Italia non ne esistono

Sembrava l'uovo di Colombo: una telecamera che legge le targhe e automaticamente «capisce» se l'automobile in transito è stata correttamente revisionata e se il suo proprietario è in regola con l'assicurazione.

Via i tagliandini di carta appiccicati al parabrezza, via le scartoffie da esibire ogni momento, benvenuti nell'era dell'innovazione.

Ma si è giubilato troppo presto, perché questa è sì l'era dell'informatica, ma anche della burocrazia.

Ed ecco che qualche giorno fa è arrivata la doccia fredda da parte del ministero dei trasporti, ieri ratificata dal Comune di Rovereto: quei controlli effettuati a distanza e senza contestazione immediata in strada non sono validi.

E quindi neanche le multe.

Una buona notizia per gli automobilisti che hanno temporeggiato, e stanno aspettando di arrivare al termine dei sessanta giorni canonici per versare il denaro nelle casse pubbliche, e anche per quelli che hanno fatto ricorso. Molto meno buona per chi è stato ligio ed ha pagato, perché sarà estremamente difficile ottenere il rimborso dei soldi.

Il numero di chi è stato inaspettatamente «graziato» è di circa quaranta automobilisti: il Comune ha deciso di archiviare d'ufficio questi cittadini che sono stati «beccati» con le telecamere, rinunciando così ad un bel gruzzolo di denaro, che va da un minimo di 7 mila ad un massimo di 34 mila euro, a seconda del tipo di infrazione contestato.

Il motivo per cui le multe già date sono ora «illegali» è squisitamente burocratico: un recente parere del ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha infatti chiarito che per utilizzare i dispositivi di controllo della regolarità della revisione o dell'assicurazione, senza che i vigili effettuino contestazione immediata su strada, sarebbe necessaria l'approvazione od omologazione dei sistemi ad hoc.

Il Comune di Rovereto precisa: «Allo stato attuale - per stessa ammissione del ministero - non risulta omologato nessun dispositivo per la rilevazione di queste specifiche violazioni in modalità automatica». Che è un po' un serpente che si morde la coda: il ministero dice che si possono usare le telecamere per identificare chi viola la legge, e poi aggiunge che è necessaria l'omologazione, che però non è stata concessa ad alcun dispositivo del genere.

Se per quanto riguarda la mancata revisione la contestazione a distanza non è per nulla coerente con le norme in vigore, sull'assicurazione non pagata c'è ancora un minimo margine di manovra: se infatti la violazione viene rilevata tramite apparecchiature approvate per altri controlli, per esempio l'entrata in Ztl o la velocità della vettura, allora può ancora considerarsi valida.

Tra i primi ad adottare il sistema del controllo differito, ancora a dicembre scorso dopo diversi mesi di sperimentazioni, il Comune di Rovereto è adesso tra i primi in Italia ad abbandonarlo, in attesa di ulteriori chiarimenti.

Nei giorni scorsi sono stati spenti i nove varchi attivi, e cioè le telecamere mobili sparpagliate in città, e il comando della polizia municipale è a disposizione per ogni chiarimento al numero 0464452110.

Resta la consolazione che in circa sei mesi di utilizzo il sistema delle telecamere ha funzionato molto bene, soprattutto come deterrente. Infatti dai dati rilevati è emerso che all'interno della città di Rovereto le auto «fuorilegge» sono calate in maniera drastica, di circa il 50 per cento rispetto allo scorso anno. In particolare, prima di essere disattivato, il reticolo registrava poco meno di 10 mila passaggi (ma un mezzo può essere ripreso più volte), rispetto ai 20 mila di fine dicembre.

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