«Contro la zanzara tigre Serve l'impegno di tutti»

I tecnici del Museo Civico di Rovereto: contrastata nelle aree pubbliche, prolifera però in alcuni giardini

Torna il caldo e torna la zanzara tigre, il fastidiosissimo insetto che dal 1997 rovina le estati dei trentini. La buona notizia è che i protocolli elaborati dagli esperti della Fondazione museo civico di Rovereto funzionano. Dove sono stati applicati con scrupolo hanno permesso di eradicare i focolai. La brutta notizia, spiega Franco Guizzardi dell'Apss, è che le zanzare tigre sono davvero pericolose.

Nel senso che finché siamo tutti abbastanza sani non c'è problema, ma basta che ci sia un «serbatoio infettivo», definizione poco elegante per una persona malata, ed ecco che allora pungendo qui e là, l'animale può trasmettere anche malattie molto gravi. Tra tutte la terribile Zika, già presente in Italia in 23 casi dall'inizio del 2016.

Ecco perché non bisogna abbassare la guardia e l'unica maniera per contrastare questo insetto senza morire intossicati dai prodotti chimici (nel dopoguerra il Ddt ripulì l'Italia dalla malaria, ma gli effetti furono persistenti) è prima di tutto impedire la formazione dei focolai, quindi evitare i ristagni d'acqua e infine agire in maniera puntuale con prodotti compatibili.

«Osserva, segnala, previeni, intervieni» sono dunque le parole chiave della campagna di quest'anno che ha preso ufficialmente il via martedì scorso e che vede coinvolti dieci Comuni della Vallagarina (tre più dell'anno scorso): Rovereto, Ala, Avio, Mori, isera, Viila Lagarina, Besenello, Aldeno, Volano e Calliano. In tutto sono stati posizionati ben 250 siti con ovitrappole che vengono controllate settimanalmente anche grazie al Servizio provinciale per il sostegno occupazionale.

Lo scopo del progetto è monitorare in tempo reale le popolazioni di zanzara per evitare che si diffondano, e mantenere l'intensità dell'infestazione a un livello di disturbo accettabile dai cittadini e tale da ridurre al minimo i rischi sanitari.

Al Museo civico di Rovereto si sono incontrati i delegati dei Comuni che partecipano alla campagna antizanzara, con il vicepresidente della Fondazione Giovanni Anichini, l'assessore comunale Carlo Plotegher, il direttore del museo Franco Finotti e la responsabile del progetto Fabiana Zandonai.

«A Besenello abbiamo visto un miglioramento, le zanzare sono effettivamente calate», ha dichiarato il sindaco Cristian Comperini, mentre da più parti è emersa l'esigenza di coinvolgere tutti i Comuni, nessuno escluso. «Il problema principale - sottolinea Zandonai - è che continuano a persistere focolai in aree private e, in questi casi, sono i cittadini che devono agire in prima persona evitando ogni ristagno e magari richiedendo i kit per il monitoraggio».

Per questo proseguono gli incontri per sensibilizzare la gente: i prossimi sono a Volano (il 4 maggio alle 20.30, sala consiliare) e a Isera (5 maggio ore 20.30, sala della cooperazione)». Inoltre si può interagire via web (www.zanzara.fondazionemcr.it) e usare anche un'app.

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