Piercing e fertilizzanti dal «cappellaio matto»

Ma per Cia «è incentivo a produrre Marijuana»

«Mad Hatter», il cappellaio matto. Luca Bianchi, ventenne moriano, ha disegnato il marchio del suo nuovo negozio aperto in via Mercerie rifacendosi alla sagoma del noto personaggio di «Alice in Wonderland». Con un insolito particolare: i dilatatori ai lobi delle orecchie. Quella sorta di orecchini che tanto piacciono ai giovani.

Quello è soltanto uno degli articoli in vendita. «Poi ci sono i piercing, oggetti di bigiotteria etnica, magliette e felpe con il logo del negozio» racconta. «Sono articoli che i ragazzi cercano su internet perché più convenienti: io qui li vendo allo stesso prezzo, ma senza spese di spedizione e con una garanzia di qualità. Infatti sono realizzati con materiali anallergici».

Luca racconta d’essersi ispirato, fin dalla scelta del nome, a quelle attività piene di merce di diverso tipo che si incontrano più spesso all’estero.

«Come un cappellaio magico che dal suo cilindro tira fuori di tutto», azzarda. Allo stesso modo nelle sue vetrine sono esposti pipe, fertilizzanti biologici, terriccio e perfino una serra. Il primo pensiero corre a quel tipo di coltivazioni illegali che di solito vengono allestite in casa per nasconderle da occhi indiscreti. Ma Luca precisa: «Assolutamente no. Anzi, raccomando a chi acquista da me questi articoli che ci sono alcune piante la cui coltivazione è vietata dalla legge, in Italia. Ho scelto di vendere anche questi prodotti per incentivare la coltivazione in casa di piante officinali».

E mostra le sementi, rigorosamente bio, di timo, melissa e altre piante. Luca Bianchi si è diplomato all’istituto Fontana e dopo aver sperimentato diversi lavori ha scelto di aprire un’attività tutta sua. Che ha già incuriosito diversi roveretani e non, tanto da diventare oggetto di un’interrogazione che Claudio Cia, consigliere provinciale della Civica trentina ha già depositato.

«Non è concepibile - scrive - che in un centro storico vengano esposti in vetrina con nonchalance prodotti di supporto alla produzione domestica di Marijuana e relativi prezzi di vendita al pubblico. Il messaggio che si dà è fortemente diseducativo, posto che su quel tratto di strada circolano ogni giorno centinaia di ragazzi. La Provincia, nella sua missione di prevenzione e lotta alle tossicodipendenze, ha il dovere di intervenire affinché questa situazione sia chiarita ed eventualmente sanata».

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1150306","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"307","width":"480"}}]]

comments powered by Disqus