Il colosso Leroy Merlin vuole comprare la Siric

di Nicola Guarnieri

In un’epoca di occupazione in dispersione c’è uno spiraglio di speranza. Stiamo parlando di 60-80 nuovi posti di lavoro e di un colosso mondiale del bricolage che non vede l’ora di sbarcare a Rovereto. Di mezzo, però, c’è la burocrazia o, forse, la «paura» politica di apporre una firma sotto un documento fondamentale: l’atto che certifica la bonifica dell’area Siric.

Stavolta, però, pare sia quella buona visto che la giunta comunale ha deliberato l’ultima fase del piano di caratterizzazione dell’ex fabbrica di via del Garda. Questi 235 mila euro dovrebbero essere gli ultimi prima del via libera. Il progetto esecutivo presentato dalla società Ires di Besenello è dunque stato ritenuto valido dall’Appa e dalla Provincia ed entro l’estate il «bubbone» dovrebbe essere dichiarato estinto.

A questo punto si apre la partita della vendita del terreno e il compratore c’è già. Si tratta del colosso francese Leroy Merlin, leader mondiale del bricolage, che ha formalmente presentato un’offerta e che, come detto, oltre a insediarsi accanto al futuro distretto della bioedilizia porterà in dote tra i 60 e gli 80 dipendenti da pescare sul territorio. Lavoro nuovo, dunque, e sicuro. Ma l’ente pubblico, prima di dare il «la» all’operazione, deve dichiarare ufficialmente conclusa la bonifica.

Insomma, da bomba chimica smantellata a grande centro commerciale di prodotti per la casa, l’edilizia e il fai-da-te con relativa assunzione di personale e quindi rilancio dell’economia. È questo il futuro della Siric praticamente 40 anni dopo il primo allarme ambientale.
L’azienda di via del Garda - che per decenni ha sfornato resine e che è stata al centro della più grossa bonifica del secolo - dovrebbe infatti passare di mano e portare buone nuove sul fronte occupazionale di Rovereto e della Vallagarina.

Leroy Merlin, però, attende che il Comune firmi l’atto definitivo e liberatorio di area pulita e incontaminata. Perché su quei due ettari di superficie industriale e commerciale (19.500 metri quadrati per la precisione) dopo la fabbrica e la conseguente paura ambientale si vorrebbe portare il sereno. E si aggiungerebbe pure un altro tassello a quel chilometro di negozi e centri di grande distribuzione che è diventata la statale rivana dalla rotonda Metalsistem a quella della Favorita.

La multinazionale francese, insomma, è fortemente interessata all’acquisto e il curatore fallimentare Lelio Boldrini ha tutte le intenzioni di vendere. Il prezzo? 6 milioni di euro, limati di un terzo dopo le due aste da 9 milioni andate deserte per le incertezze legate proprio all’inquinamento del sedime.
La bonifica è praticamente completata, compresa la messa in sicurezza delle falde acquifere. Ed è qui che, dopo aver ritenuto concluso l’opera di pulizia, entra in ballo la Provincia. Attraverso l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha infatti richiesto ulteriori verifiche per scongiurare ogni minimo dubbio sulla presenza di sostanze pericolose che un domani potrebbe rivelarsi un boomerang legale. Ecco quindi il via libera all’ultima fase, quei 235 mila euro già messi a bilancio che dovrebbero spalancare le porte all’ingresso trionfale di Leroy Merlin.

Se la società si assicurasse il lotto, tra l’altro, tutti i creditori - Comune compreso - saranno risarciti (la spesa fin qui sostenuta per sminare la bomba ecologica sfiora i 5 milioni di euro di denaro pubblico) e nascerebbe una nuova iniziativa imprenditoriale.
Dopo anni di nuvoloni neri si aprono dunque spiragli di sereno. Per archiviare decenni di ansie e rischio ambientale spietato, dichiarando finalmente chiuso il caso Siric, si deve però aspettare l’ultimo intervento da parte dell’azienda incaricata dal Comune, la Iser srl. Il progetto esecutivo, che come detto dovrebbe essere quello definitivo, è già stato approvato e vistato pure dall’Appa. Non resta quindi che concludere i controlli dell’area e del sottosuolo e poi vendere quel sito.

E pensare che quando la Siric è stata dichiarata fallita - nel giugno 2008 - il valore stimato era di 25 milioni di euro ed ora, dopo la pulizia e con le falde in trincea per evitare dispersioni in Adige, i due ettari in via del Garda si prendono a 6 milioni di euro con l’obiettivo di creare svariate decine di nuovi posti di lavoro.


LA SCHEDA

Leroy Merlin è una multinazionale che opera nella grande distribuzione, specializzata in bricolage e fai-da-te, edilizia, giardinaggio, decorazione e arredo bagno.  L’azienda è nata in Francia nel 1923 ad opera di Adolph Leroy e Rose Merlin che hanno aperto a Noeux-Les-Mines un negozio di residui bellici figli della Prima guerra mondiale. Dopo un percorso di 53 anni, che passa attraverso l’inserimento di nuovi collaboratori e tipologie di prodotto più orientate al bricolage e al fai-da-te, è arrivata in Italia nel 1996 con l’apertura del primo punto vendita di Solbiate Arno in provincia di Varese. Ad oggi conta 47 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale con un totale di 5.800 collaboratori per un fatturato di oltre 1 miliardo di euro solo in Italia.
Nel mondo, invece, Leroy Merlin ha circa 341 punti vendita in 13 Paesi con oltre 61.800 collaboratori.

La curiosità è che i quasi seimila lavoratori italiani del gruppo sono per il 98,7% azionisti della società stessa. Leroy Merlin infatti orienta le proprie scelte strategiche sulla centralità della persona, finalizzando l’attività dell’impresa alla creazione di valore aggiunto per i cittadini, i collaboratori e per le generazioni future, avendo come missione il miglioramento del loro habitat.
Leroy Merlin offre tantissime opportunità per rinnovare attraverso il fai-da-te gli ambienti della propria casa. Le categorie sono molteplici: falegnameria, edilizia, ferramenta, illuminazione, idraulica, porte, scale e finestre, pavimenti e rivestimenti e molto altro ancora. Come le ampie sezioni che riguardano l’elettricità, la domotica e le energie rinnovabili. L’azienda propone anche vernici, lampade e luci, riscaldamento e condizionatori, cucine componibili e arredo bagno.

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