Rifiuti abbandonati, ecco come incastrare i «furbetti»

Il nostro viaggio in città con vigili e gli operatori di Dolomiti Ambiente

di Luisa Pizzini

Inizia dal giardinetto del residence «Le grazie» nell’omonima via il nostro viaggio per le strade di Rovereto al seguito del furgoncino di Dolomiti Ambiente con l’operatrice Patrizia Festa e l’agente della polizia locale Andrea Spisani, che sovraintende l’attività di controllo sull’abbandono dei rifiuti per il comando intercomunale di Rovereto e valli del Leno. È la prima tappa della mattinata di controlli sul territorio che periodicamente vengono organizzati per cercare di arginare il fenomeno andando alla caccia dei responsabili.

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IL RESIDENCE VICINO ALLA STAZIONE

E proprio nel grazioso cortile del condominio a due passi dalla stazione ferroviaria l’operatrice di Dolomiti Ambiente e l’agente della polizia locale riescono a «smascherare» uno dei trasgressori che troppo frequentemente rendono quel luogo uno degli angoli più indecorosi della città. Ormai hanno acquisito una certa dimistichezza, aprono i sacchi - indossando un apposito paio di guanti antitaglio e antipuntura - e con occhio esperto riescono ad indivuare in mezzo alla sporcizia qualcosa di utile per la loro indagine. Nel caso specifico è un plicco di fogli ripiegati su se stessi: lo aprono e scoprono che è un contratto telefonico intestato. È un documento che lega quel sacco abbandonato ad una persona e quindi una prova inconfutabile, che fa scattare la sanzione da 60 euro per aver violato il regolamento comunale in materia di rifiuti.

Ce ne sono almeno una ventina di sacchi a ridosso dell’isola ecologica ricavata sotto il condominio. Qui vengono regolarmente conferite la carta e il residuo negli appositi bidoni ed accanto è stato individuato un posto per depositare i sacchi azzurri, distribuiti da Dolomiti Ambiente per raccogliere gli imballaggi leggeri. Forse nemmeno uno è a norma di legge: alcuni sono sacchi trasparenti o buste della spesa - e già questo rappresenta una violazione delle regole - e comunque contengono di tutto. Dai medicinali (quelli prescrivibili conducono direttamente al proprietario dei rifiuti) agli indumenti, dalla carta al vetro. E poi ancora rifiuti organici, matasse di polvere e perfino una scopa.

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Rovereto: apertura e controllo rifiuti abbandonati

Da uno di questi sacchetti fuori legge ad un certo punto spunta uno scontrino, che però è poco utile alla ricerca del responsabile perché non contiene alcun tipo di dato. Da un’altro esce l’estratto conto fatto ad uno sportello bancomat: andando a verificare a chi è intestato quel conto si scoprirebbe il responsabile ma in questo caso, come spiega l’agente Spisani, non vale la pena. «Dovremmo farci autorizzare dal magistrato per un controllo di questo tipo. E per sessanta euro di sanzione non vale la pena», precisa.
Mentre continua il controllo dei sacchi in via delle Grazie arrivano il dipendente di una coperativa che cura i giardini lì accanto ed una signora che abita nel condominio. Il primo racconta di essersi infuriato più di una volta che con chi passa di lì e lascia il proprio sacco di rifiuti. La seconda spiega d’aver sorpreso più di una volta gente del residence lasciare i sacchi «incriminati» ma d’aver notato perfino quelli del condominio lì di fronte. «Per questo sono state installate delle telecamere», aggiunge. «Io sono venuta più di una volta a differenziare questa immondizia, perchè è una vergona. Ora mi sono stancata però».


VIA PAGANINI, IN PIENO CENTRO

Il tour alla caccia dei «furbetti» dei rifiuti continua in via Paganini. È un altro dei luoghi sensibili sulla lista nera di Dolomiti Ambiente. Ci sono un paio di sacchi azzurri: uno contiene gli imballaggi leggeri e viene caricato sul camioncino da Patrizia Festa, l’altro dovrà essere gettato nel residuo perché contiene anche altro e quindi non potrà finire tra la differenziata. Vicino alla campana del vetro c’è qualche cassetta di plastica con il pezzo di un «mocio», del cartone e, poco più in là, l’hardware di un computer ormai datato.


ALLO STADIO, META DEI CAMPER

Si riparte, destinazione stadio Quercia. Proprio all’ingresso del grande parcheggio ci sono un paio di sacchi neri e un paio di azzurri. E, a parte il fatto che quello non è un punto di raccolta, non sono nemmeno conformi alle regole. Ciascuno contiene i rifiuti di una giornata in camper: piatti e bicchieri di plastica usati, confezioni vuote di pasta e sugo, assorbenti, escrementi di cani e spaghetti avanzati. Qualche decina di metri più in là, sulla strada che sale verso la città un altro mucchio di sacchi e cartoni. È un altro luogo «comodo» per chi abbandona i rifiuti di notte, magari gettandoli dall’auto. C’è perfino una confezione ancora intatta di uva da tavola.
I controlli per stavolta si fermano qui. Il vigile torna in ufficio a stilare il verbale per la violazione accertata e l’operatrice di Dolomiti Ambiente va a scaricare il furgone dagli imballaggi: il cassone le serve vuoto per rifare il giro in città a raccattare tutti quei sacchetti «abbandonati».


 TUTTI I NUMERI DEI CONTROLLI

Sono state 44 le sanzioni (sia quest’anno che l’anno scorso, dati registrati dal primo gennaio al 18 novembre) irrogate dal nucleo tutela ambiente della polizia locale di Rovereto per violazioni al regolamento comunale in materia di rifiuti. Casualmente - e curiosamente - lo stesso numero di multe nonostante i controlli sul territorio siano diminuti, soprattutto per via del fatto che gli organici sia tra i vigili che in Dolomiti Ambiente si sono ridotti. Nel 2014 gli agenti (15 quelli impegnati in quest’attività) ne hanno effettuati 23, oltre a 20 coordinati con Dolomiti Ambiente (4 gli operatori impegnati). 81 i punti di conferimento controllati dai vigili, 77 quelli con Dolomiti Ambiente. Nel 2015 i servizi sul territorio sono stati 15 (condotti dagli agenti) e 10 (con Dolomiti Ambiente), per un totale di 35 punti di conferimento controllati (dai vigili) più altri 30 con Dolomiti Ambiente.
Viene da chiedersi, a questo punto, se i roveretani siano peggiorati. La risposta è «no». «Semplicemente ormai conosciamo la città ed andiamo a colpo sicuro» spiega l’agente Andrea Spisani, responsabile dell’attività di controllo sull’abbandono dei rifiuti.

Le multe vanno dai 60 euro previste per la violazione al regolamento in caso di rifiuti assimilabili ai domestici, ai 600 euro in caso di rifiuti speciali o pericolosi.

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