Traffico, il piano antismog scatta il 29 novembre

di Nicola Guarnieri

Le mezze stagioni ci sono ancora? Il vecchio adagio richiama alla memoria la storia della gallina e dell'uovo ma la realtà, climatica e di inquinamento, sta sconvolgendo il calendario tenendo ancora buono il detto «non ci sono più le mezze stagioni». L'esempio arriva dal piano antismog del Comune, quel vademecum che in inverno impone ai cittadini comportamenti virtuosi per evitare di impestare l'aria che tutti respiriamo.
Fino all'anno scorso i provvedimenti contro la polveri sottili scattavano a inizio novembre, con l'avvicinarsi appunto dell'inverno. Quest'anno, invece, la Natura si è divertita a mescolare estate ed autunno tirando avanti all'inverosimile il caldo e, di conseguenza, pure l'applicazione delle direttive «no smog».

Ecco allora che il famigerato piano scatterà solo a fine mese, precisamente il 29 novembre, per tornare nel cassetto di palazzo Pretorio il 31 marzo 2016.
La filosofia dell'ordinanza, al di là degli obblighi per gli automobilisti, è comunque quella di invitare tutti, ma proprio tutti, a contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti comportandosi bene. Che, in questo caso, non significa sorridere al vicino di casa ma evitare l'uso della macchina se non quando è strettamente necessario, abbassare le temperature tra le mura domestiche e, in generale, essere virtuosi. Come? Innanzitutto, appunto, contribuire a ridurre il traffico lasciando l'automobile in garage e privilegiando i mezzi pubblici o affidarsi al «car pooling» condividendo il veicolo con altri roveretani; ma anche, per esempio, a non riscaldarsi con la legna e a regolare il termostato dell'abitazione sui 18 gradi con uno sforamento massimo, in caso di «glaciazione», di due gradi. L'accorgimento, chiaramente, vale anche per gli uffici pubblici e i luoghi di lavoro dove però la tolleranza oscilla tra i 20 e i 22 gradi centigradi. Libertà di riscaldare invece, e altrimenti non potrebbe essere, negli ospedali e nelle scuole fino alle elementari.

Le direttive più rigorose, però, riguardano la mobilità. Perché gli studi di settore confermano che tra le principali fonti di emissione di inquinanti atmosferici c'è il traffico veicolare. L'invito, un «caldo» invito, è di spegnere il motore nelle soste prolungate e di accelerare gradualmente (senza «sgasare» per intenderci) oltre a rispettare rigorosamente i limiti di velocità. A questo si aggiunge il controllo della pressione delle gomme e, in genere, la manutenzione regolare della macchina.

Per quanto riguarda i divieti di circolazione, invece, non possono viaggiare (dal lunedì al venerdì ore 8.30-12 e 14.30-17.30) le automobili a benzina classificate Euro 0 , i diesel Euro 1 e perfino i 2 se sprovvisti di filtro antiparticolato omologato.

Pure i ciclomotori rientrano nella fascia a rischio: moto e motorini a due tempi Euro 0 ed 1 si scordino la strada fino alla prossima primavera, per altro avviata (visto che l'ordinanza resterà in vigore fino al 31 marzo).
Restrizioni in vista anche per autobus e operatori economici. I tram, per capirci, dovranno spegnere il motore al capolinea anche se a bordo ci sono passeggeri e i veicoli merci durante il carico-scarico.
Tra gli esclusi dai divieti, oltre a forze dell'ordine ed emergenza, ci sono gli ambulanti che devono raggiungere mercati e fiere (ma pure i ministri del culto), le auto storiche e quelle degli stranieri che visitano la città. Per i lavoratori in genere, infine, c'è la possibilità di spostarsi anche con macchine Euro 0 se il turno inizia o finisce durante la fascia di rispetto e il tragitto casa-lavoro non sia coperto da Trentino Trasporti.

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