Rovereto, baristi associati per animare il centro storico

Se per la «movida» a Rovereto il Comune non è disposto a mettere un euro, complice ovviamente la crisi che ha stretto le borse dell’ente pubblico, gli esercenti del centro storico non hanno alcuna voglia di issare bandiera bianca. Ecco allora che, per attirare gente e rendere vivo e appetibile il salotto di Rovereto, si stanno organizzando in un’associazione per offrire ai cittadini, prima di tutto, e ai turisti in seconda battuta animazione e intrattenimento. 

Insomma, dove non arriva il Palazzo ci pensano, finalmente, i privati. Attenzione, però, perché non si tratta - non ancora almeno - di collaborazione tra ente e commercianti per dividersi oneri e onori ma proprio di un’iniziativa, diciamo così, «dal basso». Le associazioni di categoria, infatti, stavolta non c’entrano e non sono servite nemmeno riunioni o, peggio, tavoli tecnici e operativi per buttare giù un progetto degno di tal nome. No, tutto è partito per caso. 

Il «la» all’operazione «Città viva» l’ha dato Mery Modena del bar Diamond di piazza Erbe. Da qualche settimana, la barista propone ai roveretani l’aperitivo «anti-mortorio», una serie di eventi organizzati per ribattere ai comitati che fanno pressione sul Comune per «silenziare il centro storico». L’idea ha ottenuto le giuste risposte tanto che altri esercenti hanno chiesto di affiancarsi per proporre feste a tema o intrattenimenti vari. E questo, al di là del plauso all’autogestione delle piazze e delle strade da parte di chi ci lavora quotidianamente, ha anche il merito di evitare sovrapposizioni. Il calendario dei party, infatti, arriverà a barrare tutti i sette giorni della settimana e i singoli locali faranno pubblicità all’«amico-concorrente» per aiutarsi a portare gente nel cuore della Vallagarina e, di conseguenza, far girare l’asfittica economia.

«Noi puntiamo a costituire un’associazione autonoma di gestori di locali che si accolleranno a proprie spese l’animazione del centro storico. - spiega Mery Modena - Siamo già in cinque ma altri baristi hanno chiesto di aderire. Contiamo di allestire un bel gruppo di commercianti per cercare di organizzare feste e intrattenimenti per non far morire la città. Sarebbe un peccato chiudere tutto perché nessuno viene in centro. È chiaro che non pretendiamo di diffondere musica fino all’alba ma almeno alla sera ci piace pensare che gli abitanti per primi si divertano a passeggiare per la propria città».

Il dibattito con strascico polemico sul divertimento vespertino dei roveretani, dunque, ha avuto un merito: stimolare chi gestisce un locale pubblico ad animare le vie urbane senza attendere le «stagioni» municipali. A questo punto, chiaramente, ci si attende una mossa anche da palazzo Pretorio, magari incontrando direttamente i promotori e studiare assieme avvenimenti anche di peso per lanciare la città della Quercia nel firmamento delle località simpatiche e vive e, al contempo, far capire agli studenti universitari che ci si può divertire anche qui.

Il dado, in altre parole, è tratto e avanti tutta con l’iniziativa privata. Magari con party estivi come quello di stasera in piazza Erbe dove, ancorché con il castigo del pudore, sfileranno le ragazze per contendersi il titolo di «Miss maglietta bagnata».

comments powered by Disqus