Rovereto, stop gettone facile Un cartellino per i consiglieri

di Nicola Guarnieri - NO

Vita dura a Rovereto per il «gettoniere». D’ora in avanti il consigliere comunale dal gettone facile - colui che si presenta all’appello in aula e dopo qualche minuto se ne torna a casa con i suoi bei 100 euro in tasca - non potrà più «scherzare» con i soldi pubblici. Perché sarà controllato grazie ad un badge elettronico che ne registrerà l’esatto minutaggio di presenza. In pratica dirà se «lavora» (assistendo alle sedute del civico consesso) o se si defilerà come uno studente che sceglie di bigiare per evitare interrogazioni.

Per avere diritto al gettone (come detto 100 euro ad ogni adunata), da oggi dovrà rimanere seduto al suo scranno almeno per il 50% del consiglio. Che significa? In regime ordinario vuole dire due ore su quattro ma, in casi particolari come la votazione del bilancio per esempio, può anche portare dritti dritti alla colazione visto che si rischia di fare mattina.

La decisione è stata presa dallo stesso consiglio comunale che ha votato una proposta di deliberazione della giunta. La quale, per capirci, ha accolto una parte dell’emendamento del Partito democratico. Insomma, quella di evitare sprechi di risorse e dare il buon esempio di politici che lavorano e non si nascondono dietro l’italianissimo motto «sono qui solo per i soldi» è una volontà trasversale che va da sinistra a destra passando per il centro.

Al di là del risparmio, poi, il consigliere comunale, in tempi di spending review, si avvicina sempre più all’impiegato medio visto che dovrà timbrare il cartellino per dimostrare di tenere effettivamente alla gestione della cosa pubblica.

Tanto per snocciolare delle cifre, diciamo subito che nell’anno solare 2014 il Comune ha speso, solo per gettoni presenza dei consiglieri, 122.822 euro. Queste uscite, ovviamente, comprendono anche gli emolumenti dei «gettonieri», come detto coloro che alzano la mano all’appello, iniziano la seduta e poi spariscono. Con il badge - l’introduzione dello strumento costerà indicativamente 1.300 euro - il risparmio effettivo sarà comunque alto.

E altro taglio alle spese di gestione della macchina politica di palazzo Pretorio arriva dal dimezzamento del gettone presenza per le commissioni. Per ogni seduta il commissario percepirà 50 euro anziché 100. Se vogliamo fare i conti della serva anche qui, lo scorso anno le quattro commissioni consiliari permanenti (ambiente e salute; economia, bilanci e servizi; politiche sociali; urbanistica e territorio) sono costate 29 mila 729 euro.

Il sindaco ha ricordato all’aula che «in conferenza dei capigruppo era stata concordata la proposta di 100 euro per il consiglio comunale e la durata minima di partecipazione di 120 minuti. In caso di mancato numero legale e quindi durata breve dell’adunanza, il tempo minimo richiesto sarebbe di 60 minuti. Per le commissioni, invece, la partecipazione minima oscilla tra 30 e 45 minuti per la riscossione del gettone comunque dimezzato a 50 euro».

Al Pd, però, non è piaciuta la mancata presa d’atto che anche i consiglieri comunali devono «fare» del volontariato. «Nella politica abbiamo bisogno di recuperare un po’ di credibilità e rinunciare a qualcosa significa dimostrare che c’è buona volontà per gestire la cosa pubblica almeno con un senso in parte di volontariato, come chiediamo alle associazioni. - ha detto in aula Fabrizio Gerola - Era importante dare un segnale e cancellare il gettone per le commissioni, che non hanno responsabilità. Speriamo almeno che in futuro si riesca ad azzerare il gettone per le circoscrizioni».

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