Sentinelle in Piedi, niente piazza a Rovereto

di Matthias Pfaender

La questura ha vietato alle «Sentinelle in Piedi» di manifestare domani in piazza Erbe: troppo alto, secondo gli uffici di Trento, il rischio di scontri. Secondo il coordinamento nazionale del movimento contrario alle unioni civili e al ddl Scalfarotto sull'omofobia in «difesa della famiglia naturale», il caso di Rovereto è unico. In nessuna altra città italiana sarebbe stata proibita la manifestazione, che domani prenderà il via in cento piazze di altrettanti Comuni. Incluso Trento.
Il questore di Trento Massimo D'Ambrosio, spiega il coordinamento cittadino delle Sentinelle, ha vietato la manifestazione principalmente per due motivi. Uno: il turno di ballottaggio per le elezioni comunali fissato per domenica, il giorno dopo. «In questo senso - spiegano - la questura valuta il rischio che la manifestazione delle Sentinelle diventi facile pretesto di strumentalizzazioni politiche». Due: «La non garanzia dell'ordine pubblico durante lo svolgimento della manifestazione. A tale riguardo la questura valuta concreta la possibilità che gruppi da essa ben identificati ripropongano condotte, comportamenti o situazioni gravemente pregiudizievoli per la sicurezza pubblica».


«È bene ricordare - sottolineano i portavoce del coordinamento roveretano - che le Sentinelle in Piedi nascono come movimento apolitico e aconfessionale, e che finora né a Rovereto né a Trento si sono registrati episodi di strumentalizzazione. Piuttosto è giusto dire che alcune forze politiche hanno liberamente preso a cuore le nostre tematiche, ad esempio lo scorso cinque ottobre, dopo l'aggressione anarchica subita da alcune sentinelle in piazza Loreto».
Il riferimento è all'aggressione (vedi anche articolo a fianco) a testate, uova e spintoni che il cinque ottobre scorso le sentinelle, durante una manifestazione analoga contro la legge anti omofobia, hanno subito ad opera di una ventina di ragazzi. Al termine degli scontri il bilancio era stato di due feriti portati all'ospedale, tra i quali un sacerdote, don Matteo Graziani, colpito alla tempia.


«Ci preoccupa - continua il coordinamento cittadino del movimento - il clima di tensione e contrapposizione che si è venuto a creare nella città di Rovereto. Desideriamo ringraziare le Forze dell'Ordine che fino ad oggi si sono adoperate con successo per garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica. Rispettiamo la decisione della questura, tuttavia riteniamo che la libertà di pensiero ed espressione debba essere sempre garantita».


Sarà quindi solo Trento ad ospitare domani, in piazza Lodron, l'iniziativa contraria alla legge sull'omofobia ed il disegno di legge attualmente in duscussione al Senato sulle unioni civili. Già annunciata da parte di Arcigay ed ArciLesbica (che nell'ottobre scorso si dissociarono subito dall'aggressione condannando nettamente le violenze di piazza Loreto) una contromanifestazione contro «l'oscurantismo delle sentinelle. A sentire loro, allargando i diritti civili a coppie gay e lesbiche e alle loro famiglie la società andrebbe a rotoli».

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