Arriva la pubblicità in corsia all'ospedale di Rovereto

L'impatto è decisamente forte, ma è nell'animo della pubblicità quello di colpire dritto al segno. A proposito di colpire, però, il messaggio della Conad sulle porte degli ascensori dell'ospedale di Rovereto secondo alcune forze politiche si è trasformato in un boomerang. Sia il consigliere comunale, e passato assessore alla sanità, Giovanni Spagnolli che Claudio Civettini della Civica Trentina hanno definito la trovata «oltraggiosa e offensiva» ai delicati sentimenti di chi in ospedale ci va per curarsi e assistere. Quest'ultimo ha addirittura paventato la possibilità di usare gli spazi pubblicitari dell'ospedale per le imprese di pompe funebri, mentre Spagnolli ha ipotizzato, provocatoriamente, la comparsa delle facce dei candidati sindaco nei vari reparti.


Va detto che in altre zone dell'ospedale sono presenti messaggi promozionali a carattere sanitario, come centri termali e materassi per infermi, cartellonistica su cui nessuno finora ha avuto da ridire, anzi. Ma quelle due porte d'ascensore che, in effetti, per un attimo disorientano i pazienti non piacciono proprio. Spagnolli non va per il sottile: «Che un ospedale in quanto pubblico si apra ai cittadini anche con iniziative private fonte di introito per le casse aziendali sempre più povere poiché obbligate ad alimentare continuamente sprechi di denaro pubblico per attività e servizi inutili e dispendiosi passi, ma veder affiggere sulle porte degli ascensori di accesso ai reparti del nostro ospedale la pubblicità di una grossa catena di distribuzione di prodotti di largo consumo, questo proprio no!» E prosegue: «L'oltraggiosa e quanto mai indecorosa iniziativa, seppur lecita in base alle normative vigenti, ha destato un immediato scalpore ed unanime sconcerto. Ritengo offensivo e lesivo della dignità dei pazienti che tali immagini vengano così spudoratamente esposte con il consenso di chi invece dovrebbe preoccuparsi esclusivamente di garantire e tutelare la salute dei cittadini». Da qui la richiesta di «un tempestivo e deciso intervento da parte dell'Ordine dei medici, delle categorie sindacali e delle numerose associazioni di volontariato per far cancellare simile indecenza invitando nel contempo gli autori del fatto nello scusarsi pubblicamente». Il consigliere Claudio Civettini si rivolge al presidente de consiglio provinciale Bruno Dorigatti per «conoscere i termini dei contratti delle concessioni per le affissioni delle pubblicità nei luoghi pubblici, anche per capire la regolamentazione che necessariamente dovrebbe essere stata codificata.


Infatti, sarebbe di sgradevole gusto fosse possibile concorrere con qualsiasi tipo di cartellonistica, innanzitutto per il rispetto dei malati e del luogo.
Immaginiamo, se, ad esempio, fosse consentita quella legittima delle pompe funebri ma anche quella sconveniente o inopportuna, di cui si evita l'elencazione». L'allusione a situazioni ludico ricreative per adulti è evidente. Civettini rincara e chiede «a chi fanno capo gli eventuali proventi», se sia in vigore un regolamento e «quali sono le motivazioni che hanno portato alla verosimile concessione di spazi pubblicitari a pagamento».

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