Ragazze e pala, liceali in malga

di Nicola Guarnieri

Quasi il 20% dei giovani è disoccupato e chi può, terminato gli studi, cerca di «fuggire» all'estero. La fotografia è impietosa ma è un dato di partenza fondamentale per cercare di invertire la rotta. Per farlo, però, è necessaria una maggiore integrazione tra scuola e mondo del lavoro per ridurre la cosiddetta fascia grigia (il periodo di tempo tra la fine degli studi e l'inizio della professione) e avviare responsabilmente i ragazzi ad una parte attiva nella società. Sono questi i presupposti che stanno alla base del progetto «Giovani all'opera» che quest'estate propone tirocini in aziende pubbliche e private per 185 studenti tra i 16 e i 19 anni. Gli stage avranno durata di due o tre settimane con un compenso di 70 euro a settimana. L'iniziativa, promossa dalla Comunità di Valle e dall'Agenzia del Lavoro, ha messo insieme i Piani giovani di Rovereto, Quattro Vicariati, Alta Vallagarina, Valli del Leno e Destra Adige e pure Folgaria. In totale 18 Comuni interessati ai quali si aggiungono strutture pubbliche come Rsa e tanti esercizi privati: negozi, supermercati, bar, consorzi, Casse rurali, artigiani, Bicigrill, malghe, aziende agricole, ristoranti, cooperative. Lo scopo, appunto, è sviluppare competenze e conoscenze nel mondo del lavoro, un passaggio imprescindibile nella transizione all'età adulta e nella cittadinanza attiva. 

I giovani che troveranno l'impiego estivo (e che saranno seguiti da un tutor) dovranno autocandidarsi al posto scaricando il modulo di adesione da Internet. Si tratta di una sorta di curriculum (primo passo dell'approccio ad una futura occupazione) con cui tentare la sorte. I tirocinanti lavoreranno nel comune di residenza e potranno scegliere tra un indirizzo pubblico e privato. I settori disponibili, d'altro canto, come detto sono i più vari. E tutti i partecipanti dovranno frequentare un corso di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L'aspetto più curioso, rispetto al passato, è che i ragazzi di oggi hanno capito l'antifona: praticare una stage seguendo il proprio indirizzo scolastico non necessariamente dà garanzie di impiego futuro. Meglio, quindi, puntare sull'esperienza personale. Addio, dunque, sogni manageriali rivolti a scrivanie e poltrone Frau e largo ai mestieri di una volta. Le ragazze, tanto per fare un esempio, chiedono di lavorare in cantiere, lavoro considerato per soli uomini. E i liceali, specie quelli convinti a iscriversi a Lettere dopo la maturità, preferiscono di gran lunga trascorrere tre settimane in malga e vivere il contatto con la natura oltre che impratichirsi con uno dei pochi mestieri davvero produttivi.

Al di là degli aneddoti, però, c'è da registrare l'enorme interesse che questa iniziativa (la Comunità della Vallagarina è stata la prima in Trentino a condividere il progetto con l'Agenzia del Lavoro e il Centro per l'impiego) ha calamitato da parte delle imprese private e della Provincia. Tant'è che l'assessore all'industria Alessandro Olivi assicura che «dentro Manifattura Domani sarà creato un centro permanente per far incontrare domanda ed offerta, un luogo rivolto soprattutto ai giovani. Una sorta di Borsa del Lavoro o di Città dei Mestieri dove chi cerca lavoro e chi lo offre si incontrano fisicamente». Insomma, uno sportello lavoro dove trovare impiego stringendosi la mano

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