Lacci per catturare il cervo Denunciato dalla forestale

Non c’è miglior operazione anti-bracconaggio di quelle che riescono a previnire la cattura, la morte o la sofferenza dell’animale che vorrebbe catturare senza poterlo fare.

Questo è riuscito, in questi giorni, agli uomini della Forestale di Riva, guidati dal comandante Ezio Berteotti, che in questa lunga estate hanno già avuto un bel daffare a star dietro agli orsi che un giorno dopo l’altro spuntano tra San Giovanni al Monte, il Calino, il Velo.
Ciò nonostante i forestali non hanno perso di vista il ruolo essenziale di tutela della fauna da chi opera al di fuori delle norme previste per la caccia e la selezione.

Ne è prova l’operazione portata a termine dopo tre giorni di appostamenti dalle parti di Ville del Monte, la più alta delle frazioni tennesi, non lontando dal laghetto. Un residente della frazione era da tempo infastidito dal passaggio di un grande esemplare di cervo adulto nei boschi attorno al paese, dove l’uomo ha una proprietà e coltiva un orto. Per evitare che l’animale potesse cibarsi nella piccola area coltivata aveva predisposto attorno all’ora alcuni lacci per la cattura del cervo. Una tecnica illegale perché destinata a far soffrire molto l’animale catturato, che muore per autostrangolamento nel tentativo di liberarsi.

La Forestale aveva individuato i lacci ma per avere la certezza che a posizionarli fosse stato il coltivatore ha dovuto pazientare qualche giorno. I forestali avevano infatti disattivato i lacci e l’uomo è tornato per riattivarli sperando di intrappolare il cervo. Per lui, anche se non si tratta di un cacciatore, scatta comunque la denuncia penale per bracconaggio. Ne dovrà rispondere davanti al giudice oltre a pagare una pesante sanzione.

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