Maza, parte la bonifica: un milione di metri cubi di immondizia da neutralizzare

La bonifica dell’ex discarica Maza di Arco sta per iniziare.
Un milione di metri cubi di immondizia ammonticchiato alla bell’e meglio negli anni Cinquanta e Sessanta, senza i moderni criteri ecologici, verrà ripreso in mano e sistemato in maniera corretta: la collina meridionale, il lotto 1, verrà rimmossa e passata al setaccio; negli anni ha dato notevoli problemi di inquinamento della falda acquifera con diversi superamenti dei limiti di legge; la parte non era stata impermeabilizzata.
«Entro fine mese la firma del contratto e poi inizieranno i lavori di bonifica di quel lotto, il più antico della discarica Maza», ha riferito Mauro Groff, dirigente del Servizio opere ambientali della Provincia di Trento.
Il lavoro se l’è aggiudicato a inizio anno il raggruppamento di imprese Progetto geoambiente, General smontaggi, Fratelli gentile per 14,7 milioni di euro su 20,7 di base gara.
La bonifica del lotto più problematico sarà propedeutica anche alla circonvallazione di Nago, il tunnel Loppio-Maza, che è in corso di costruzione e che sbucherà proprio in corrispondenza del lotto 1.
Non ci saranno via vai di camion per trasportare altrove il milione di metri cubi di rifiuti perché dopo la setacciatura verrà conferito in maniera corretta in loco, nella parte nuova della discarica.
«Tutta la lavorazione avverrà all’interno della discarica. Intanto abbiamo completato un lavoro preparatorio - ha spiegato Groff - con il disbosco della vegetazione del lotto 1 e lo spostamento dei sottoservizi, cavi e altro. Poi tutto il materiale verrà selezionato e il quello grossolano, il ferro e l’alluminio e l’inerte verranno tolti. Verrà anche deplastificato fino a una certa misura. La parte organica verrà stabilizzata con ossido di calcio. Il cosiddetto sottovaglio, il materiale più fine verrà riposizionato sagomando la collina così com’era e predisponendo l’area all’uscita della galleria che verrà costruita. Il sopravvaglio, per quello che sarà recuperabile, che so elettrodomestici, pneumatici, sarà conferito nei centri di raccolta materiali e per il resto compattato, pressato e conferito nella parte nuova della discarica. Eventuali criticità verranno sistemate sul momento, ad esempio una batteria di automobile esausta o un bidone di vernice, saranno smaltite secondo quanto prevede la normativa».
Bonificare il sito «è necessario perché quella parte vecchia della discarica non era stata impermeabilizzata e aveva sempre dato dei problemi. Erano rifiuti buttati lì. Nel frattempo, dopo 50 anni, il percolato, anche dai rilievi dai piezometri, indica che la discarica è in fase di esaurimento. Gli indicatori però sono buoni, anche i sondaggi. Tutto il materiale di scarto inerte, il sottovaglio stabilizzato con la calce e un legante ci servirà per conformare al collina, sagomandola in funzione dell’uscita della nuova galleria della Loppio-Maza».
La prima parte dei lavori «verrà impiegata dall’impresa per fare un campo prove, per verificare le caratteristiche e le macchine da utilizzare; successivamente ci sarà una lavorazione in serie, quasi industriale».
Il notevole ribasso sulla base d’asta, secondo Groff; non è un’anomalia visto che anche «la seconda impresa ha offerto un importo simile: nel settore dei rifiuti è facile avere ribassi perché conta molto la capacità organizzativa, i macchinari propri e l’esperienza».

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