Riva, alla ex Cattoi il festival della sosta "illegale"

Passi per quei rappresentanti delle istituzioni (nel loro piccolo e con le debite proporzioni lo sono anche i consiglieri comunali, indistintamente) che quotidianamente postano foto e quasi subdoli inviti a parcheggiare dove non si può solo perché la «propoganda politica» ammette questo e altro.

E passi per gli ignari turisti, quasi tutti stranieri, che non chiedono di meglio che poter lasciare la loro auto a due passi dal lago e dal centro, senza sborsare nemmeno un centesimo.

Ma di certo per l’immagine di Riva e soprattutto per la stragrande maggioranza di cittadini che rispettano le regole, vedere la situazione che quasi quotidianamente si ripete all’area ex Cattoi è tutto fuorché confortante.

Ieri nel primissimo pomeriggio le auto in sosta non consentita nella porzione ovest dell’area erano tranquillamente una cinquantina, uno «spaccato» del mondo, targhe tedesche, polacche, ceche, olandesi e solo un paio italiane. Tutte serenamente in sosta (furgoni compresi) senza uno straccio di contravvenzione. Roba che se ci provate voi a lasciare l’auto tutto il giorno senza disco orario o ticket del parcheggio, vi sgamano in un nano secondo.

La Polizia Locale non può entrare in un terreno privato e sanzionare; l’unica cosa che può fare è attendere tutti al varco in uscita ed elevare una multa per divieto di transito, fermo restando che un agente non può piazzarsi lì tutto il giorno ad aspettare. Salvo poi però finire inevitabilmente al centro del mirino social ed essere additata come una «banda di sceriffi» che vogliono solo punire e fare cassa. Il problema allora è anche questo.

E presuppone di mettersi un tantino d’accordo con se stessi perché non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. D’accordo, i turisti fanno girare l’economia ma prima di tutto vengono le regole e anche chi le fa rispettare. Regole che devono valere per tutti e non devono andare a «corrente alternata», a secondo della situazione di comodo o meno.

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