Torbole, dopo lo scontro in ciclabile si pensa a modificare la curva

di Barbara Goio

Il drammatico scontro di lunedì scorso, in cui una ciclista è rimasta seriamente ferita nel corso di un impatto con un altro sportivo sulla ciclabile di Torbole poco a nord del ponte sul Sarca, riapre il problema della sicurezza, soprattutto quando si ha a che fare con percorsi tortuosi gravati dall'affollamento estivo.

«Questo incidente, che ovviamente speriamo che si risolva per il meglio, è capitato su un tratto di strada che avevamo già in programma di monitorare» spiega Innocenzo Coppola, dirigente del Servizio provinciale per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale. «Di fatto - riprende - avevamo già predisposto un sopralluogo che si terrà la prossima settimana, insieme ai colleghi dell'Ufficio infrastrutture ciclopedonali, per valutare l'ipotesi di raddrizzare la curva pericolosa. Purtroppo, in questo caso, l'area demaniale è stata completamente sfruttata e quindi, se si vuole procedere all'addolcimento della curva, non c'è altra strada che l'esproprio di zone di campagna, una pratica senza dubbio complicata e dai costi significativi, ma che è l'unica possibile e che, se viene portata avanti senza ostacoli, può risolversi in un anno».

Sia Coppola che Franco Buffa, direttore con incarico speciale, sottolineano come fino ad ora si sia fatto il possibile per garantire la salvaguardia dei ciclisti su quel tratto di strada a nord del ponte sul Sarca: «Innanzitutto - spiegano i responsabili - quella non è una ciclabile vera e propria ma un tratto promiscuo in cui transitano le auto per raggiungere l'edificio al centro della curva; il percorso è inoltre segnalato molto bene con avvisi di pericolo a monte e a valle; c'è ben segnata la mezzavia per impedire scambi di corsia; è più larga del normale, misurando oltre tre metri di carreggiata, quando le ciclabili normalmente misurano da 1,80 a 2,40 metri di larghezza». Evidentemente però tutte queste precauzioni non hanno impedito che, come in altre occasioni, accadesse il peggio.
Ma se la gente che abita nella zona riporta che il flusso dei ciclisti continua ad intensificarsi, Buffa rimarca che i dati parlano di una frequentazione intensa ma costante. «Dal 2013 - ribadisce - la media è di 60mila passaggi al mese, con punte di 90mila a luglio e ad agosto quando si raggiunge la saturazione». 
«L'attenzione deve restare alta» conclude Coppola.

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