Lancia l'amo e "pesca" un portafoglio pieno

Ci sono i pescatori di pesce persico, i pescatori d’anime e i pescatori di portafogli. Solo che quest’ultima categoria non aveva figure rappresentative nella storia recente altogardesana. Da ieri le cose sono cambiate.

Gianni Merighi, noto appassionato di pesca, in quel di Nago, un paio di giorni fa è stato protagonista di una piccola pesca miracolosa. Il “miracolo” è quello di vedersi restituire integro e gonfio di tutti i suoi contenuti originali, un portafoglio scivolato nelle acque tutt’altro che placide del Garda giorni prima e dato per disperso e irrecuperabile dal suo legittimo proprietario, un turista e velista inglese che in questi giorni soggiorna a Navene, appena oltre il confine veneto.

È successo che il velista d’Oltremanica, forse manovrando a bordo del suo scafo, si è lasciato sfuggire il portafoglio senza più riuscire a recuperarlo. Sono trascorsi un paio di giorni e le correnti del Grande lago hanno lo hanno spinto verso nord, avvicinandolo alle rive torbolane. Qui è entrato in azione l’occhio attento di Gianni Merighi, pescatore esperto. Avvistato l’oggetto insolito a buona distanza dalla riva ha cercato di agganciarlo con il suo amo, riuscendoci.

L’ha “recuperato” proprio come si farebbe con un luccio, per scoprire che si trattava di un portafoglio con dentro 260 euro in contanti, carte di credito, patente e tessere varie. Lo ha consegnato ai carabinieri, che poi hanno passato la pratica alla polizia locale. Risultato finale: il turista inglese - che tra l’altro parla bene l’italiano - è stato rintracciato e ha riavuto, non senza sorpresa, ciò che aveva perso in mezzo al lago. Speriamo abbia detto «grazie» al nostro pescatore di portafogli.

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