Era finita in un tombino la «micia della panchina»

di Elena Piva

Valery è tornata tra le braccia dei suoi padroni. La gattina è conosciuta dai rivani come «la micia della panchina».

Valery, la cui casa è il Centro Veterinario di Riva, ama infatti gironzolare all’aria aperta e ricevere le coccole di chi attende il pullman in viale Martiri. Il 21 marzo però, non vedendola rientrare, la dottoressa Antonini ha avvisato il Gattile e appeso i volantini lungo le vie del centro. Un avviso è stato riportato sul sito online della struttura veterinaria, a ricordare ai possibili rapitori di aver privato la micia dell’affetto familiare. Si dice che la speranza sia l’ultima a morire: il 1° maggio, per la gioia dei padroni e di chi ha avuto il piacere di attendere l’autobus in sua compagnia, Valery è stata ritrovata.  

«Quel pomeriggio ho ricevuto una telefonata - ha detto Federica Prezzi, volontaria del Gattile rivano e referente per l’Alto Garda e Ledro dell’associazione “Pan Eppaa” - alcuni ragazzi hanno udito un miagolio provenire da un tombino vicino al Grand Hotel. L’abbiamo riconosciuta pur molto denutrita e avvisato i padroni, felicissimi di riaverla a casa. Ringrazio chi ha fatto passaparola e i ragazzi che l’hanno portata in salvo».

«Valery è stata trattata molto male - ha spiegato Cristina Antonini, che l’aveva dotata di microchip e collare - ha perso metà del suo peso e ha una forma respiratoria pesante. Penso sia stata presa da qualcuno, escludo abbia percorso le fognature. Inoltre non aveva né pulci né zecche, unghie e pelo puliti e perfetti. Valery ha una famiglia che la ama. Non tutti i gatti in libertà sono randagi o stati abbandonati. Spesso, sono solo animali che possono uscire e rientrare a casa quando vogliono così da strappare un sorriso a chi incontrano, come Valery adora fare».

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