Arco, l'app di due ragazzi per salvare la vita alle api

di Paola Malcotti

Si chiama «Beehave», gioco di parole tra beehive, ossia alveare, e behave, comportarsi, ed è una applicazione ideata allo scopo di fornire agli apicoltori uno strumento avanzato e non invasivo per controllare in tempo reale lo stato di salute delle api, intervenire in modo tempestivo in caso di necessità e migliorare la produzione di miele.
L’idea, frutto di un’intuizione di Samuele Dassatti e Andrea Zanin, due arcensi di soli 19 anni, ex studenti del liceo Maffei e ora matricole ai corsi di informatica e matematica dell’Università di Trento, è nata ancora due anni fa, per gioco, ma è grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro e alla collaborazione con Witlab, laboratorio e incubatore di Rovereto avviato da un fisico con dottorato ad Harvard, Emanuele Rocco, che è stata sviluppata e presentata al concorso europeo promosso dal Forum annuale sulla strategia per la macroregione alpina della Commissione Ue, il 21 novembre scorso a Innsbruck, dove «Beehave» si è aggiudicata il secondo posto e un finanziamento pubblico di 3.000 euro. Finanziamento che permetterà ora ai due studenti di avviare (anche dal punto di vista logistico, dato che finora tutto è stato realizzato in casa) la propria start up: «Igloo». Ma non solo. Il progetto di rilevare e trasmettere informazioni su temperatura e umidità ad una piattaforma multimediale, che le rielabori e renda fruibili non solo agli apicoltori ma anche ai ricercatori, è stato infatti notato da Microsoft, che ha già invitato Samuele Dassatti a Seattle per presentare i programmi sviluppati per Igloo. Sì, perché i due giovani arcensi, studenti di una di quelle classi dell’indirizzo Scientifico che già da tempo, per alcune materie del triennio, promuove l’uso del tablet anziché quaderni e libri, vantano pure il merito di aver sviluppato «Fluently», un software creato e integrato nel sistema Windows per gestire il diario di scuola dal palmare.
«Tutto è cominciato divertendoci a riprogettare lo Snake di Nokia - raccontano Samuele e Andrea, appassionati di videogiochi e pc sin da piccoli - ma è stato quando abbiamo iniziato a confrontarci con WitLab di Rovereto che abbiamo sviluppato l’idea di una piattaforma che raccogliesse, rielaborasse e rendesse accessibili attraverso una app i dati trasmessi da sensori esterni». Un’idea, chissà, che forse un domani contribuirà a salvare le api (e il nostro pianeta) dall’estinzione.

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