San Cassiano, no al deposito di Trentino Trasporti

«Sì» alla valorizzazione del sito archeologico di San Cassiano, «no» alla realizzazione nello spazio adiacente del deposito di Trentino Trasporti. A chiederlo è l’associazione culturale Riccardo Pinter che con una lunga nota chiede al sindaco Mosaner di preservare e valorizzare dal punto di vista culturale quell’area riscoperta poco più di dieci anni or sono. 
 
«Il sito archeologico - sottolinea il presidente Graziano Riccadonna - si è rivelato una scoperta storico culturale così importante da impedire la realizzazione del deposito delle corriere. E adesso, a 14 anni di distanza, se quel progetto della Trentino Trasporti trovasse spazio nell’area adiacente, sarebbe un grande ostacolo alla fruizione del sito oltre che un danno ambientale. L’area comprende i resti di un’importante arteria stradale di epoca romana che conduceva al nucleo abitativo di Riva. A est si trova una necropoli di una sessantina di sepolture a cremazione e a inumazione, databili fra il I e il IV secolo d. C., e ad ovest sono conservati i resti di attività agricole e artigianali legate al fuoco e di una villa rustica di epoca tardo antica. In seguito un ampio complesso altomedievale e la chiesa dedicata ai Santi Cassiano e Ippolito hanno occupato buona parte di questa ampia zona, sovrapponendosi alle strutture precedenti». 
 
Da un mese sono state aperte indagini esplorative per valutare l’eventuale presenza di altri resti archeologici. Le ricerche sono state finanziate dell’azienda Trentino Trasporti che ha ripreso in considerazione il progetto di spostare lì il parcheggio, il deposito e l’officina delle corriere. «Progetto - scrive Riccadonna - che potrebbe significare un grande ostacolo alla musealizzazione e alla fruizione del sito, un grave danno ambientale e un notevole disagio per le famiglie che abitano nella zona e per le strutture turistiche circostanti». 
 
Secondo l’associazione Pinter «la valorizzazione dell’area potrebbe avere un riflesso economico non da poco. Un sito grande e ricco come quello di San Cassiano, opportunamente musealizzato e pubblicizzato, costituirebbe un’ulteriore attrazione per il turismo con un’offerta culturale davvero stimolante. Si potrebbe elaborare e applicare un progetto di percorsi virtuali in 3D, che permetta anche ai non addetti ai lavori di apprezzare un sito così bello. Sarebbe interessante prendere in considerazione la possibilità di creare un percorso archeologico finalizzato alla scoperta dei siti del territorio - S. Cassiano, le terme romane, le altre vestigia presenti in città, la sezione archeologica del MAG, San Martino - e che venga magari incluso in una rete culturale/pacchetto turistico che comprenda la Tridentum romana o le ville romane sulla sponda bresciana o ancora i siti di quella veronese, attivando una proficua rete di collaborazione tra le tre province. E chissà che un giorno non si possa replicare in piccolo un modello come quello della pista ciclabile lungo il tracciato della via Claudia Augusta».

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