Ponale, bloccati in 200 Altra frana e strada chiusa

di Davide Pivetti

Due frane, a distanza di pochi minuti l'una dall'altra. Prima un sassone di trenta centimetri caduto poco a monte della quarta galleria. Poi, una mezz'ora dopo, una scarica di sassi più piccoli nello stesso punto. Quanto basta per portare prima ad una chiusura parziale e poi totale della strada del Ponale, in una domenica di sole e nell'ora di punta sullo spettacolare tracciato gardesano.

Ieri attorno all'ora di pranzo i vigili del fuoco di Riva sono saliti sulla Ponale dopo una prima segnalazione. Poi è intervenuta anche la Polizia locale, che dopo la seconda scarica, d'accordo con il sindaco Adalberto Mosaner e sentito il comitato «Mondo Ponale», ha provveduto alla chiusura totale del tracciato, in attesa che i geologhi effettuino un sopralluogo che però ieri pomeriggio non è stato possibile organizzare. 

Il risultato è facilmente intuibile. Un numero imprecisato di escursioni, bikers e pedoni - si parla di almeno 200 persone, ma potrebbero essere di più - è rimasto bloccato a monte della frana, ritrovandosi al «Ponale Alto» senza sapere come scendere a valle. Qualcuno - gli escursionisti meglio attrezzati - è stato indirizzato sul vecchio sentiero del Ponale, quello piuttosto pericoloso e pendente che percorre la valle e arriva all'altezza della Casa della Trota. Di qui gli sfortunati escursionisti hanno dovuto far rientro a Riva percorrendo a piedi la Gardesana Occidentale, due chilometri quasi tutti in galleria tra fumi di scarico e traffico della domenica. Tutt'altro che piacevole. Tra loro anche una comitiva di 30 pensionati, che ha preferito farsi venire a prendere pur di non affrontare la strada a piedi. Alla Casa della Trota la Polizia locale ha presidiato la strada per garantire l'attraversamento in sicurezza a chi arrivava dal difficile sentiero.

Per gli altri, quelli che sono rimasti a monte, si è mossa la macchina dei volontari, con i vigili del fuoco di Riva e Molina che hanno messo a disposizione due furgoni e due auto facendo la spola tra «Ponale Alto» e Riva, avanti e indietro dalle 16 alle 19, finché non c'erano più escursionisti da riportare a valle. Nonostante il divieto di transito molti bikers sono scesi dal tunnel «Agnese», scortati dagli stessi vigili del fuoco per evitare guai peggiori. Altri hanno atteso il pullman di «Trentino Trasporti» e altri ancora hanno chiamato un taxi per tornare a Riva. Comprensibile il disagio soprattutto di quelle famiglie che hanno lasciato l'auto a Riva, salendo una facile strada sterrata e ritrovandosi poi a dover scegliere - magari con i figli piccoli - tra un sentiero di montagna in discesa e un tunnel a piedi.

«Una risposta all'emergenza c'è stata - commentava ieri sera il sindaco Mosaner - certo è che quando si sale un sentiero di montagna, e come tale è classificata la Ponale, bisognerebbe essere un po' più preparati a imprevisti di questo tipo. Ho visto troppa gente salire lassù coi sandali...».

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