Per usare gli spazi pubblici bisogna sottoscrivere una dichiarazione antifascista

di Roberto Vivaldelli

D’ora in poi, chi vorrà usufruire degli spazi pubblici comunali, iscrivere la propria associazione all’albo o semplicemente andare in piazza con un gazebo, dovrà sottoscrivere la dichiarazione «antifascista» inserita nell’apposita modulistica. La maggioranza ha approvato l’altra sera le modifiche al regolamento per l’utilizzo di Palazzo Panni, della casa sociale di Romarzollo, al regolamento per il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e per la partecipazione e consultazione dei cittadini e delle cittadine.

La domanda per l’utilizzo dei luoghi comunali, dunque, «dovrà essere corredata da apposita dichiarazione di ripudiare fascismo, nazismo e ogni altra ideologia totalitaria e discriminatoria delle identità e degli orientamenti dei cittadini e delle cittadine in sintonia con i principi costituzionali ed in particolare di quelli di uguaglianza e libertà espressi dall’art.3 della Costituzione». Assenti alla serata le minoranze, che continuano nella loro protesta di disertare l’aula dopo le nomine di Fondazione e Amsa.

«Arco e l’Alto Garda - ha spiegato il presidente del consiglio comunale Flavio Tamburini - sono fucina del sentimento antifascista. La dichiarazione esplicita dei valori antifascisti è espressa dalla costituzione italiana».

«Questo provvedimento - ha commentato il consigliere comunale Tommaso Ulivieri, proponente dell’iniziativa antifascista - è stato adottato da un centinaio di comuni in tutta Italia. Arco e Riva del Garda hanno approvato questa mozione dalla quale sono nate delle polemiche del tutto strumentali. Perché c’è la necessità e la voglia di ribadire questi valori? Talvolta servono dei ripassi, anche blandi, perché c’è una propensione a disattendere la nostra Costituzione».
È evidente, ha sottolineato Ulivieri, «che c’è un escalation di razzismo e chi sostiene che questa non è sdoganata da chi ci governa è in malafede. C’è un ministro al governo che ricorda sempre di più la sfrontatezza di Mussolini dopo l’omicidio di Matteotti. Come diceva Karl Popper, occorre essere intolleranti con gli intolleranti».

«Chi non riconosce che c’è un’ondata che possiamo chiamare fascista è in malafede - ha affermato l’assessore alla cultura Stefano Miori -. Preoccupante che il consigliere Rullo citi Putin, e abbia quasi un’ammirazione per un Paese dove i giornalisti e le libertà vengono negate e i giornalisti perseguitati».

Anche il sindaco Alessandro Betta ha sposato l’iniziativa di Ulivieri: «Siamo in un periodo difficile e complicato - ha osservato - aberrante l’episodio della ragazza etiope qui in Trentino. Ci sono movimenti e forze politiche che strizzano l’occhio al razzismo, le istituzioni dovrebbero dare esempi positivi». Il consigliere Roberto Zampiccoli si è dichiarato «dispiaciuto» per l’assenza delle minoranze «poiché avremmo potuto stanare le loro posizioni dubbie».

All’approvazione del punto, il pubblico presene in consiglio - nel quale c’erano molti volti noti della sinistra altogardesana - ha «omaggiato» la maggioranza di Arco con un applauso.

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