"Dopo il rondò, le trappole"

* Gli indigeni l’hanno già soprannominata “la trappola”. E non solo quelli che - qualche anno fa - avevano dato vita ad una massiccia raccolta di firme per opporsi alle scelte maturate nella stanza dei bottoni al fine di dare un nuovo volto alla viabilità di Arco. Allora i cittadini si erano schierati contro un pezzo di carta, forse solo contro delle intenzioni, mentre oggi avrebbero parecchia polpa nella quale affondare i denti della critica. Il problema è che sembrano spariti, emigrati su un altro pianeta.
“La trappola” meriterebbe più delle quattro righe del solito insoddisfatto, anche e non solo perché sembra la proiezione di un progetto cervellotico o, quantomeno, discutibile. Un progetto che, a occhio, tende a ridimensionare l’impatto dei mezzi a motore per privilegiare pedoni e ciclisti. Come in Olanda. Solo che nei Paesi Bassi le cose le hanno fatte per bene cercando, cioè, di non far entrare in rotta di collisione questi tre modi di fruire la strada pubblica. Ognuno dei quali, ovvio, ha le proprie esigenze. Ad Arco no. Qui continuano ad arrivare bus sempre più grandi (a 50 metri dalla “trappola” c’è la stazione della autocorriere e due alberghi poche decine di metri più lontano) a patto che sappiano dribblare aiole o cordoli che, improvvisamente, si inseriscono nella loro naturale traiettoria, Un primo tentativo di scassare copertoni e carrozzeria si ha sulla curva tra via S. Caterina e via Baden Powell: una improvvisa strozzatura che, di notte, non è molto intuibile. Ma la perla è stata concepita un centinaio di metri più avanti con un triangolo che sporge improvvisamente dal marciapiede con tanto di spigoli di porfido che hanno già fatto più di una vittima tra costosissimi tubeless, dischi in lega e delicate sospensioni. “La trappola”, appunto. Ma a che serve? Dovrebbe “proteggere” il prosieguo della pista ciclabile e, si spera, con una colonnina luminosa che la segnali. Ma visto che i lavori procedono a passo di lumaca, prima che ciò accada i rivenditori di pneumatici della zona avranno qualche cliente in più. Senza contare che poche decine di metri dopo, in via Roma, inizia il festival della buca.

*intervento di Nello Morandi

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