A San Giorgio quindici tombe romane

Scoperto un tratto di strada romana tra San Giorgio e Arco, messo in luce il perimetro di un grande edificio, forse un magazzino, una quindicina di sepolture, alcune tombe databili tra il II e il IV secolo dopo Cristo con corredi funebri come anfore, lucerne e altro materiale, tutto risalente all’epoca romana.
Nel corso della storia recente, passata e trapassata del Basso Sarca, non ci sono state solo automobili a parcorrere via Aldo Moro a San Giorgio, ma anche muli, cavalli, carri tirati da buoi, centurioni e araldi, contadini e commercianti.
Si sta per concludere in questi giorni lo scavo archeologico all’incrocio tra via Moro e via San Isidoro, sul tracciato che sarà interessato alla nuova rotatoria funzionale all’arrivo nell’Alto Garda della supergalleria da Loppio.
«L’area che corre lungo la strada provinciale 118 - spiega Cristina Bassi della Soprintendenza dei beni culturali e archeologici - è già nota per ritrovamenti di sepolture romane. Abbiamo rinvenuto un altro tratto della strada romana, sul lato occidentale della Provinciale, abbiamo scoperto delle sepolture del terzo o quarto secolo dopo Cristo». I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Cora società archeologica srl di Michele Bassetti e Nicola Degasperi, gli esperti che stanno partecipando allo scavo sono: Marco Grosso, Chiara Maggioni, Livia Stefan, Ester Zanichelli. La direzione scientifica fa capo al dirigente Franco Marzatico e alla responsabile di zona Bassi.
«Abbiamo riscontrato diversi tipi di sepoltura alcune con copertura a tegola a doppio spiovente; ci sono poi i resti di un edificio molto esteso, senza piani pavimentali, probabilmente si trattava di un magazzino o di un impianto produttivo. Ne abbiamo messo in luce solo una parte, verso ovest fino alla campagna. Ci sono delle inumazioni dal II secolo dopo Cristo in avanti e altre sepolture: abbiamo portato in superficie lucerne e vettovaglie per la vita oltre il tempo, brocche e boccali».
I rinvenimenti di San Giorgio non sono una sorpresa, «si inseriscono - descrive Bassi - nel panorama delle conoscenze dell’Alto Garda, zona che era presidiata in età romana: ci sono siti cimiteriali, aree insediative, San Cassiano, le terme romane di via Roma. Il Basso Sarca è una zona archeologicamente ricca per quanto riguarda l’età romana, anche per quella preistorica, e ogni oggetto rinvenuto è un tassello in più per ricostruire il quadro storico».
La strada moderna, la provinciale 118 e cioè via Aldo Moro, ricalca l’antica via romana e i romani sepellivano i loro morti, in genere, lungo la strada, a piccoli nuclei. «Le sepolture scoperte non sono ricchissime, sono di persone modeste. Abbiamo ritrovato una cinquantina di reperti tra brocche, boccali, lucerne, monetine e tutto il materiale verrà ora portato in laboratorio per essere analizzato e studiato. Magari prima o poi organizzeremo con il Museo Alto Garda una bella mostra per restituire il materiale alla visione degli altogardesani».
L’intervento archeologico era «preventivato e previsto» e quindi anche finanziato in occasione dei lavori per la viabilità.

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