Consiglio della salute, il comitato resta fuori

Avrebbero voluto parlare delle «interminabili liste di attesa», delle «guardie mediche», del «pronto soccorso», della «riapertura del punto nascite di Arco»... ma dodicimila firme «non sono abbastanza» per sedersi al tavolo del Consiglio della salute che si riunirà domani. Il comitato «Salviamo il punto nascite di Arco e le guardie mediche», nato nel 2015 sull’onda delle proteste per la chiusura del reparto di ostetricia all’ospedale altogardesano, è stato lasciato fuori dalla porta dal presidente della comunità di valle Alto Garda e Ledro. Dentro ci saranno i sindaci, il presidente della comunità di valle Mauro Malfer, i membri della commissione sociale e probabilmente l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni. 

Il referente del comitato, Riccardo Cargnel, avrebbe voluto presentare tutta una serie di osservazioni e di richieste. «Nonostante alla comunità di valle e all’assessore provinciale alla salute e dia fastidio la nostra voce - ha detto Cargnel - continueremo il nostro impegno tra la gente e con la gente. Da mesi, attraverso un sondaggio, stiamo raccogliendo il giudizio dei cittadini sull’operato dei nostri politici e sarà nostra cura rendere noti gli esiti a fine estate». 

Ecco invece l’elenco delle tematiche che avrebbero voluto portare in discussione al Consiglio della salute: «Messa a regime del pronto soccorso con maggiore personale qualificato, con ampliamento degli spazi a disposizione e la preziosa presenza del medico pediatra, così come si ritiene fondamentale la presenza di medici con conoscenza delle lingue straniere». Altro punto caldo: «Ripensare la collocazione della guardia medica ora dislocata solo a Riva, in quanto è evidente a tutti che l’attuale soluzione ha portato al mal funzionamento di tale servizio e al conseguente all’intasamento del pronto soccorso di Arco. La ricollocazione del medico di guardia in valle di Ledro per il periodo turistico e non solo». 

Il comitato vuole anche «creare un servizio di contrasto alla ludopatia, nuova piaga sociale presente nel nostro territorio; una seria politica di interscambio e collaborazione tra la struttura pubblica e le case di cura private (Eremo, San Pietro, Villa regina, San Pancrazio...); rivedere la interminabili liste d’attesa per determinate visite specialistiche;
formulazione della richiesta di deroga per la riapertura del punto nascite di Arco alla nuova ministra della salute».

La richiesta di partecipare all’incontro di domani è stata respinta dal presidente della comunità di valel Mauro Malfer e dirottata a dopo, con «una disponibilità a parlare con noi a latere dell’incontro stesso. Ringraziamo per tale gentilezza - osserva Cargnel -  ma la nostra era una richiesta di presenza attiva e non passiva, le cose che il presidente Malfer è disponibile a raccontarci dopo l’incontro le potremo presumibilmente apprendere dalla stampa locale. Ci dispiace invece dover constatare, ancora una volta, che le voci fuori dal coro che esercitano una critica ma cercano anche un confronto costruttivo, vengono rifiutate».

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