Cinque orsi a spasso a San Giovanni

di Roberto Vivaldelli

Gli orsi trentini sembrano apprezzare in maniera particolare «S.Giovanni al Monte» e dintorni. Sono numerose, infatti, le segnalazioni pervenute in questi giorni alle autorità competenti e al sindaco Alessandro Betta sulla presenza del plantigrado in zona. E i controlli da parte della Provincia e della forestale confermano in toto gli avvistamenti: tuttavia, non si tratta di un solo esemplare ma di un’intera famiglia, composta da mamma e papà orso con tre cuccioli al seguito. 

Come gli anni scorsi, i residenti della frazione montana di Arco devono fare i conti con un vicino che desta sempre molta curiosità ma anche preoccupazione.
«La situazione viene monitorata dalla squadra orso - afferma il sindaco Alessandro Betta - abbiamo avuto la conferma della presenza di questa famiglia con tre cuccioli. Naturalmente questo può rappresentare un problema poiché nella stagione turistica estiva a S.Giovanni ci sono molte persone che frequentano la zona. Per questo bisogna adottare delle buone pratiche al fine di evitare il più possibile situazioni di pericolo». 

L’amministrazione comunale potrebbe predisporre un’ordinanza o un altro provvedimento simile: «Stiamo valutando se l’ordinanza rappresenta lo strumento più corretto - spiega Betta - al momento la situazione è questa, è bene diffondere e spiegare ai cittadini. Innanzitutto bisogna evitare di lasciare all’aperto rifiuti e l’umido, che potrebbero attirare l’orso, soprattutto nelle ore notturne. Sempre di notte, si sconsigliano fortemente attività di “orienteering” o campeggi isolati. Di notte aumenta notevolmente il fattore di rischio e di pericolosità per cui bisogna essere molto prudenti. Queste sono le indicazioni di massima che gli esperti raccomandano». 

La montagna, spiega il primo cittadino, «non è esente da fattori di rischio importanti, dal meteo alla presenza di insetti o di vipere. In generale, bisogna sempre tenere presente che l’ambiente circostante può presentare dei pericoli. Tra questi elementi di rischio c’è anche l’orso».
Certo è, afferma Betta, «che il progetto orso ora ha molti anni e delle criticità le presenta. Il progetto ha funzionato molto bene, dato che l’animale è indubbiamente presente. Non si è tuttavia considerata l’espansione di queste specie che, di fatto, nemici naturali non ne ha. I numeri sono importanti, bisognerà trovare una mediazione in futuro».

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