Disabili al lavoro, tutti contenti Il progetto del Caffè Rosmini

È stata Veruska la pioniera di un progetto in rapida espansione, che sta convincendo un numero crescente di albergatori, ristoratori e commercianti: l’inserimento lavorativo di ragazze e ragazzi con abilità diverse.


Il Caffè Rosmini della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro a Riva è stato l’avanguardia che ha aperto la strada sia ad Anffas sia alla cooperativa Eliodoro che, assieme ai Servizi sociali e a Lara Bellotti , Franca e Monica, le tre sorelle di Veruska, hanno creato in un anno una rete di contatti ed energie grazie alla quale, oggi, sono circa 15 i e le giovani avviate al lavoro attraverso stage e progetti mirati. «Ero scettico - ha ammesso Andrea Reigl , titolare de Le iene - e ho accettato una ragazza per l’insistenza di mia moglie, un mese soltanto. Oggi mi sono ricreduto e abbiamo proposto un rinnovo dell’esperienza per 3 mesi. E questo in un settore complesso come un negozio di abbigliamento a conduzione familiare. Ma siamo molto contenti».
Erano presenti ieri anche Patrizia Angeli, assessora ai Servizi sociali della Comunità, Flavio Biondo presidente dei ristoratori, Costanza Fedrigotti dirigente dei Servizi sociali, Ivo Tamburini di Oltre le vette della Sat, Francesco Fiorio di Annfas e Cristian Aiardi di Eliodoro.


Tutti al caffè Rosmini per una riunione pubblica per riferire dei progressi del progetto sul territorio. «Noi non facciamo beneficenza - ha riferito Bernardino Sessa , manager turistico - questi ragazzi che hanno qualche disabilità sono un’opportunità: si inseriscono nell’attività e sono affiancati nel percorso da Eliodoro o Anffas . In fase iniziale ci vuole un po’ di pazienza e attenzione ma poi i benefici per tutti sono evidenti. Stiamo lavorando per scardinare le paure delle aziende: se è un imprenditore come me a promuovere allora anche gli imprenditori si muovono». L’assessora Angeli ha ringraziato Anffas ed Eliodoro e Lara Bellotti per l’intuizione e la capacità di creare rete e di credere in un progetto che vuole «inserire le persone con disabilità un una vita normale: che non si sentano un peso ma una risorsa».


«La nostra cooperativa forma al lavoro persone fragili, e le accompagna nei tirocini; in un anno - ha spiegato Cristian Aiardi , direttore di Eliodoro - abbiamo seguito 90 persone. Per questo progetto specifico c’è un’utilità per le aziende che non hanno oneri e la persona trova gratificazione nel lavoro. Noi riconosciamo alle persone un assegno di avviamento e l’obiettivo finale è quello dell’inserimento lavorativo.
«Da parte nostra - ha detto Biondo - c’era scetticismo ma anche curiosità: ora dico che è una cosa da provare, ben venga questo progetto». Contenti anche Renato Veronesi che in Amsa ha una ragazza impiegata all’infopoint del campeggio di Prabi e Fabrizio Martinelli di Omkafè che ha accettato degli stage formativi: 4 con Enaip e un altro con Cinformi per un ragazzo della Costa d’Avorio che ora abbiamo anche assunto. Sono percorsi che impiegano risorse mentali e umane; lo fai perché hai una certa sensibilità e perché i ragazzi sono pieni di buona volontà».

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