Per amare l'arte di Segantini anche senza poterla vedere

di Paola Malcotti

Il tatto e l’udito a disposizione degli occhi, per permettere così anche a chi ha difficoltà visive di avvicinarsi alla bellezza di un’opera d’arte.

È il nobile progetto avviato nei mesi scorsi dal Museo dell’Alto Garda grazie alla collaborazione della sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che in occasione della riapertura stagionale degli spazi espositivi della Galleria Civica di Arco intitolata a Giovanni Segantini ha presentato ed inaugurato sabato mattina il nuovo servizio di audioguide e didascalie in Braille messo a punto con il preciso scopo di favorire l’accessibilità museale e l’avvicinamento all’arte e alle opere esposte in città a quella fetta di pubblico altrimenti impossibilitato ad accedervi, parallelamente ad altre iniziative di promozione di conoscenza del territorio altogardesano sostenute tra gli altri dall’associazione «Shquipet onlus».

«Il Museo, sensibile ai temi della disabilità e dell’accessibilità ai luoghi della cultura, ha accolto questa esigenza progettando dei supporti tattili per questa tipologia di visitatori, che d’ora in avanti verranno messi a disposizione negli spazi della galleria arcense - hanno spiegato i promotori dell’iniziativa - questi strumenti consentiranno infatti al visitatore di poter disporre autonomamente di un bagaglio di contenuti per ciascuna delle 13 opere di Giovanni Segantini esposte in forma permanente, ovvero di fruire di tutta una serie di informazioni che spaziano dalla descrizione artistica dei quadri ai contenuti specialistici relativi alla storia e alla critica dell’opera, oltre naturalmente ai dati essenziali identificativi del bene. Le audioguide sono inoltre configurate con un’interfaccia interattiva tattile e con delle cuffie ad induzione ossea, elementi essenziali che ne permettono l’utilizzo sia da parte del visitatore con difficoltà visive che da parte di quello tradizionale».

Le opere esposte nella Galleria Civica non saranno però accessibili solo tramite audioguida: a completamento dell’iniziativa, i lavori di Giovanni Segantini sono stati infatti dotati di didascalie leggibili tramite il sistema Braille, posizionate nelle sale accanto alle targhe tradizionali, che consentiranno ora all’utente ipo e non vedente di procedere in una visita integrativa o alternativa al supporto tecnologico. Per la realizzazione del progetto, il Mag si è avvalso della consulenza di tre soggetti specializzati: «Fabrica Ludens» di Rovereto, che ha fornito i sistemi tecnologici; «Trentino Senza Barriere onlus», che ha adattato i contenuti alle esigenze del pubblico portatore di disabilità visiva; «Associazione Progetto Ciechi onlus», che ha realizzato le didascalie in Braille.

«Il Museo è di tutti - il commento dell’assessore alla cultura Stefano Miori - e fa piacere vedere i frutti che questa iniziativa, nata dall’idea di un ragazzo ipovedente e subito appoggiata dalle istituzioni, ha raccolto lungo il suo percorso, permettendoci di declinare la cultura e il suo accesso alla cittadinanza nella sua interezza, come è giusto che sia». «Si tratta di un grande passo di cui andiamo orgogliosi - ha concluso la collega rivana Renza Bollettin - perché riteniamo fantastico che superando qualsiasi barriera il museo di un territorio possa aprirsi davvero a chiunque».

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