Far rivivere l'Ottocento grazie al «Salotto Maffei»

di Paola Malcotti

Gran galà, merende musicali, rievocazioni storiche. Ma soprattutto, appuntamenti danzanti nei più bei palazzi, castelli, teatri d’Italia e d’Europa, per restituire lustro all’atmosfera, agli abiti, alle coreografie, che a metà Ottocento regnarono negli ambienti culturali più rinomati ed esclusivi.

A distanza di 220 anni dalla nascita di Andrea Maffei, poeta ledrense di nascita e rivano d’adozione, figura influente nella società dell’epoca, si è ufficialmente costituita nelle settimane scorse l’«Associazione Salotto Maffei», un sodalizio che facendo tesoro della passione coltivata dai propri soci intende promuovere la conoscenza e la cultura contemporanea al noto letterato riportando in auge quel contesto mondano che a metà Ottocento fu punto di incontro di aristocratici, artisti, musicisti e scrittori, tra cui Giuseppe Verdi, Alessandro Manzoni, Francesco Hayez, Honoré de Balzac.

«Il nostro intento è quello di sostenere la diffusione della danza sociale del XIX secolo - spiegano Helmut Graf, presidente della neonata associazione e già  tra i fondatori di “ItaliaOttocento”, gruppo nazionale di ricerca e condivisione sulla danza storica, ed Angelo Pederzolli, tra i giovani soci del direttivo - a quel tempo, attorno alla figura di un importante artista o letterato veniva sempre a crearsi un gruppo di musicisti ed intellettuali dediti alle arti, al confronto ideologico e allo svago.

La principale attività mondana era il ballo, organizzato da enti pubblici in teatri, sale, corti, o da privati, che aprivano i saloni dei propri palazzi.

Partendo dunque da Andrea Maffei, dalla grande influenza che ebbe nella società del suo tempo, dai manuali dei maestri di cerimonia e dal nostro personale interesse verso quel periodo storico, abbiamo deciso di promuovere la conoscenza degli usi, dei costumi e dei rapporti sociali di allora. Grazie ad un’opera di ricerca e recupero delle fonti originali, intendiamo riproporre fedelmente valzer, polke, mazurke, contraddanze e quadriglie, ma anche ricostruire - in costumi d’epoca, realizzati nell’atelier di sartoria roveretana di Kevin Delaiti facendo fede a modelli tratti da disegni e cartamodelli originali - gli eventi storico-culturali che segnarono il nostro territorio, coinvolgendo laddove possibile il pubblico».

Oltre agli eventi a tema che nel corso del 2018 verranno organizzati in zona, la neonata associazione altogardesana prenderà parte a Firenze ad una serie di iniziative dedicate all’Unità d’Italia. Il gruppo si ritrova ogni lunedì sera alle 21 all’ex Colonia Sabbioni ed invita chiunque interessato a partecipare.

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