Padre Monti, 300 mila euro mai saldati

di Roberto Vivaldelli

I debiti maturati nel corso degli anni dalla «Provincia Italiana della Congregazione dell’Immacolata Concezione» verso l’amministrazione comunale di Arco per i mancati pagamenti delle imposte sull’immobile del «Padre Monti» ammontano a circa 300 mila euro e non sono mai stati saldati. «Gestel srl» è attualmente al lavoro per tentare di recuperare l’ammanco - o una parte di esso - ma potrebbero passare degli anni.
A confermalo è stato l’assessore al bilancio del Comune di Arco Tomaso Ricci durante la seduta del consiglio comunale di lunedì, su sollecitazione delle opposizioni.
«Sono riusciti a cambiare il soggetto titolare del Padre Monti - spiega l’assessore al bilancio - ciò è successo da un giorno all’altro ci siamo ritrovati con un soggetto differente rispetto a quello che ci doveva i soldi, costringendoci a ripartire da zero. In sostanza, chi prima risultava essere il titolare dell’immobile ora non lo è più e pertanto quello attuale non lo possiamo di fatto perseguire. Tutto ciò è avvenuto a Roma, dove ha sede la congregazione, il che complica notevolmente la situazione. Personalmente - osserva Ricci - credo e mi auguro che riusciremo a recuperare qualcosa ma la partita è di natura legale ed è in mano agli avvocati della Gestel».
Il crac milionario della «Provincia Italiana della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione», l’ente a cui fanno capo l’ospedale San Carlo di Nancy, Villa Paola e l’Idi, Istituto Dermatopatico dell’Immacolata, uno dei più noti e rinomati a Roma nel campo della dermatologia, è ampiamente noto anche alle cronache nazionali.
Nel corso della serata, il consiglio comunale ha inoltre approvato le modifiche al Regolamento per la disciplina dell’Imposta immobiliare semplice (Imis). «É un recepimento di alcune modifiche agli articoli della legge provinciale - osserva l’assessore Tomaso Ricci - la Provincia ha infatti introdotto delle agevolazioni ed esenzioni dell’Imis per determinate categorie», tra cui, come illustra la delibera votata dalla maggioranza in consiglio, «immobili derivanti dalle demolizioni e cooperative sociali».
Il consigliere di minoranza Giovanni Rullo - che al momento si è auto sospeso dal Movimento Cinque Stelle - ha contestato alcuni aspetti contenuti della delibera. «Ciò che contesto - sottolinea Rullo - sono più che altro modifiche imposte dalla Provincia la quale ha azzerato l’Imis per le scuole paritarie, portandolo a zero. Di fatto è un regalo alle scuole private e non credo sia giusto. Altra cosa grave riguarda la riduzione dell’Imis, seppur di pochi punti percentuali, sulle sale da gioco. La ludopatia e in generale il gioco d’azzardo dovrebbe essere disincentivato, non promosso in questa maniera».

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