Ciclabile del Garda: il Trentino in ritardo Il tratto lombardo pronto in tre anni Noi non ci saremo prima del 2021

di Davide Pivetti

I lombardi arriveranno a destinazione con due, forse tre anni di anticipo rispetto a noi trentini. Stando alle ultime previsioni il tratto bresciano della «Ciclabile del Garda», in fase di realizzazione tra Limone e il confine con il Trentino, sarà ultimato e inaugurato a marzo dell’anno prossimo, cioè tra appena quattro mesi.

Il percorso - di assoluto fascino paesaggistico, anche se non è mancata qualche critica per il suo impatto ambientale - terminerà esattamente a ridosso del monumento che segna il confine tra le due regioni. Cioè nel nulla, visto che dall’altra parte la ciclabile non proseguirà. Con il rischo - se non la certezza - che chi ha pedalato fin lì deciderà comunque di proseguire nel tentativo di raggiungere Riva, esponendosi ai rischi non trascurabili di una strada tutta gallerie e strettoie come quel tratto della Gardesana Occidentale.

A lavorare alacremente in questi giorni d’autunno nel tratto tra Limone e Capo Reamol è, tra l’altro, un’impresa specializzata orgogliosamente trentina, la «Georock srl» di Spiazzo Rendena.

«La consegna dei lavori è prevista per marzo - spiega Mattia Capelli, per l’impresa trentina - e noi ce la stiamo mettendo tutta per rispettare la scadenza. Si tratta di interventi in roccia molto particolari e complessi, che richiedono molto tempo. Lavoriamo tutti i giorni tranne la domenica. Finora abbiamo operatori nei tratti di scogliera esterni alle tre gallerie esistenti, perché sulla statale c’era ancora molto traffico turistico. Ora che anche gli ultimi alberghi hanno chiuso proseguiremo lavorando a lato della Gardesana. In questi giorni stiamo realizzando un ponte all’uscita nord di Limone, con due campate e un’altezza di 13 metri».

L’azienda trentina opera al pieno delle sue forze: «In questi giorni ci sono 12 specialisti sul cantiere, ma dalla settimana prossima arriveremo a 18. Stiamo lavorando alle mensole d’appoggio della passerella ciclabile, nei prossimi giorni arriveranno anche i primi cento metri di passerella vera e propria, che verrano posati pezzo dopo pezzo».

Il Trentino arriverà quindi con molto ritardo all’appuntamento di Capo Reamol. Stando alla tabella di marcia ufficializzata a settembre da Provincia e Comuni, il tratto tra Riva e il confine non sarà pronto prima del 2021, salvo imprevisti. Per l’anno prossimo è in calendario l’intervento sul primo lotto, quello più “semplice”, tra il centro città e la valle del Ponale, dove si utilizzerà il sedime dismesso della vecchia Gardesana.

I guai - progettuali e realizzativi - inizieranno dopo, quando si dovrà andare in scogliera come hanno fatto i lombardi. Resta tutto da definire, programmare e progettare, invece, il tratto orientale: quello da Torbole a Navene.

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