Arco, incendio in corso in pieno centro

di Roberto Vivaldelli

Sono le 14.30 quando in via del Torchio al civico 8, pieno centro storico arcense, scoppia un incendio che divora un edificio, devasta completamente gli appartamenti al secondo e terzo piano e il tetto, e minaccia di propagarsi come una furia ai palazzi aderenti.
Nonostante la violenza delle fiamme non ci sono feriti, grazie anche al tempestivo intervento di due giovani: nell’appartamento al primo piano che si affaccia sia su via del Torchio sia su via Sant’Anna con un balcone, c’è Giampaolo Esposito che in quel momento sta riposando: allertato in maniera provvidenziale dall’amico Jihad Bresciani riesce a trarsi in salvo. Alla fine sei le famiglie sfollate: i residenti dell’edificio più i vicini di casa, in via precauzionale (Foto di Jacopo Salvi e Giovanni Baroni).

Incendio in pieno centro ad Arco

L’impressionante coltre di fumo era visibile a chilometri di distanza. Le fiamme sono partite dall’appartamento al secondo piano, il penultimo, di proprietà di Dario Rigo. Ancora al vaglio degli esperti le cause all’origine del rogo. Rigo, settantasettenne barbiere in pensione, era uscito da pochi minuti insieme alla moglie per una passeggiata pomeridiana. I vicini di casa hanno sentito anche un boato e le fiamme hanno ghermito la casa e il fumo invaso tutta la via. Al primo piano, nell’appartamento antistante a quello occupato da Esposito e dalla madre Anna Arena, vive invece Mascia Leoni, la prima a sentire che stava succedendo qualcosa di strano e ad avvertire i vigili del fuoco. Al terzo piano invece, l’appartamento di Bruno Lunelli era vuoto, aveva traslocato da pochi giorni.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1629291","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

Il solaio tra il secondo e il terzo piano - in parte crollato - era in legno allo stesso modo del tetto. La maggiore altezza del tetto bruciato rispetto ai confinanti ha fatto sì che l’incendio non si propagasse alle case vicine. Durante le operazioni due squadre provvedevano a contenere l’espansione laterale dell’incendio in modo da salvare, come è stato fatto, le case confinanti mentre la terza squadra provvedeva a estinguere l’incendio nella casa centrale. Le operazioni sono state complicate dalla tipologia di costruzione e dal luogo. I centri storici sono da sempre i luoghi meno accessibili dei paesi. Per raggiungere l’appartamento dall’esterno si è proceduto «alla vecchia» con le scale in legno, ovvero la scala «italiana» e la scala «a gancio» .

Alcuni residenti sono stati accompagnati al pronto soccorso per verifiche da inalazione di fumo. A operazioni di spegnimento terminate, attorno le 17 i pompieri hanno iniziato a puntellare tutti i solai partendo dal pian terreno fino al tetto. In questo modo è stato possibile far lavorare in sicurezza i vigili per una bonifica puntuale della struttura e delle fiamme covanti.

Gli appartamenti delle case confinanti sono stati toccati marginalmente dal fumo e dall’acqua di spegnimento.

Il centro storico è stato bloccato attorno all’isolato tra via del Torchio, via Sant’Anna, via Levantino e via Ferrera. Anche via della Cinta è stata chiusa al traffico per consentire ai mezzi di andare e venire. Si sono create lunghe code attorno al centro abitato di Arco.

Le operazioni di messa in sicurezza sono proseguite per tutta la notte e un primo nuovo focolaio è stato subito domato ieri sera.

comments powered by Disqus