Spiaggia per nudisti: manca la concessione Scontro con il sindaco di Nago-Torbole

A Torbole la denuncia dell’associazione Arad: «Stiamo aspettando da quasi due anni»

di Chiara Turrini

Nella vicina Croazia è la norma e ci sono frotte di trentini che si accalcano sulle spiagge dell’altro Adriatico anche per poter prendere il sole e fare il bagno senza costume da bagno. Sul Lago di Garda la strada per il naturismo pare ancora molto lunga.

Lungo la Gardesana che porta a Malcesine, nella frazione di Tempesta, tra una villa e l’altra, c’è un appezzamento di terreno comunale che arriva al lago. L’area, a sud della casa ex Cantoniera, finisce circa tre metri a strapiombio dell’acqua, ed è abbandonata nonostante vi siano ancora le tracce della cura degli anni passati. L’«Arad», appositamente neocostituita «Associazione Recupero Aree Dismesse», ha chiesto questa spiaggia al Comune di Nago-Torbole: concessione in cambio della cura del verde e del piccolo sentiero che dal ciglio della strada arriva al lago, secondo la stessa logica che permette alle associazioni di bikers di prendersi cura dei percorsi che poi però possono usare tutti.

La domanda è stata inoltrata all’amministrazione di Nago-Torbole, che però non ha ancora staccato alcuna autorizzazione.

«Il sindaco ci aveva detto di costituirci in una associazione - dice il portavoce di “Arad”, l’architetto Giorgio Briani, spiegando la genesi del gruppo - ché in questo modo sarebbe stato possibile fare richiesta. E invece, nonostante le promesse, non succede niente. Ventuno mesi dopo il suo primo “sì”, ho parlato col sindaco Morandi almeno una decina di volte ottenendo sempre le più ampie rassicurazioni ed adesioni alla mia richiesta. Ad un certo punto egli delegò il vicesindaco alla cura della cosa. Dopo un anno Masato mi comunicò, sconsolato e sinceramente dispiaciuto, che purtroppo, pur essendo egli d’accordissimo su tutta la questione, alla fin fine chi decideva era sempre il sindaco che avrebbe dovuto firmare l’atto di concessione, vanificando il suo operato».

«Arad» è nata per ottenere la gestione della spiaggia, attualmente riunisce una decina di frequentatori abituali, amanti della balneazione tra le frasche, lontano dagli occhi indiscreti. Potrebbe diventare la prima spiaggia per nudisti del Garda, accennano da «Arad».

Però, va detto, bisogna fare i conti con i vicini, i proprietari delle ricche ville adiacenti la particella comunale, che già in passato hanno dimostrato di non gradire la presenza dei bagnanti «Arad».

In effetti il terreno comunale di Tempesta sarebbe l’ideale per il naturismo, nascosto al traffico dalla fitta vegetazione, con un accesso invisibile per l’occhio che non lo cerca. Dalla strada si vede un cancello chiuso con una catena, un moschettone al posto del lucchetto: la zona resta aperta e pubblica. È abbandonata da anni, anche se fino a poco tempo fa gli olivi erano assegnati, tramite bando, a un contadino locale, che ha poi rinunciato a gestirli. «Arad» ha fatto anche richiesta per la cura dell’olivaia.

«Degli ulivi si discuterà con un bando di prossima pubblicazione - risponde il sindaco Gianni Morandi - “Arad” potrà candidarsi alla gestione delle piante, ma la spiaggia è un’altra cosa. Le spiagge sono pubbliche, non le diamo in esclusiva, altrimenti tutti le chiederebbero. Soprattutto però deve esserci chiarezza sulla destinazione».

La spiaggia, continuano dal Comune, al momento è interessata da un iter che riguarda sistemazione e messa in sicurezza: «Ragioneremo su come, se e dove regolarizzare i manufatti che ad oggi non sono in regola, metterla in sicurezza. Non c’è un accesso. Per il momento si tratta capire se inserire quell’uliveto tra quelli nel bando pubblico».

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