«Punto nascite» di Arco I grillini non si arrendono

Degasperi: «Ecco i numeri che mancavano al ministero. Ora fate retromarcia»

«Ecco i numeri del punto nascite di Arco che mancavano al ministero». I grillini trentini non si arrendono.

La questione è quella della contestata chiusura del punto nascite di Alto Garda e Ledro. «A un paio di giorni dalla consegna delle nostre rimostranze per la lentezza nella comunicazione dei dati sui nati ad Arco provenienti dai Comuni di Ledro, Drena, Limone e Malcesine da parte dell’azienda sanitaria - scrive in una nota il consigliere provinciale del Movimento Cinque Stelle Filippo Degasperi - quest’ultima ha finalmente rotto gli indugi e ha ottemperato alla richiesta».

Il pentastellato dice che era falso «quanto comunicato dal Ministero (al quale risultavano zero nati) a giustificare la chiusura del punto nascite arcense».

E indica i numeri: «Nel 2015 ad Arco sono nati 32 bambini ledrensi, 15 da Limone e Tremosine, 20 da Malcesine e Brenzone, 10 dalla Valle dei Laghi, 30 dalle Giudicarie e 2 da Drena. La certificazione di queste nascite non è importante solo dal punto di vista della quantità ma dimostra anche che i tempi di percorrenza per raggiungere Rovereto o Trento erano calcolati senza tenere conto di tutta l’utenza potenziale di Arco.

Il concetto è chiaro. Una partoriente di Storo o di Pieve di Bono impiegherà sempre molto di meno tempo a raggiungere Arco che Rovereto o Trento, visto che le percorrenze verso tali destinazioni, anche in condizioni di traffico ottimali, superano comunque l’ora di viaggio».

Parla quindi di valutazioni fatte senza i dovuti ragionamenti sui dati. «Riteniamo ci siano tutti gli elementi per riconsiderare quella decisione sbagliata, in barba a coloro che presentandola come “inevitabile” operano di fatto per renderla definitiva».

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